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No-Low Alcol: nel Regno Unito il nuovo trend si chiama Zebra Striping

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Si chiama Zebra Striping ed è la nuova tendenza di almeno un quarto dei bevitori del Regno Unito che consisterebbe nell’alternare i consumi di bevande alcoliche ed analcoliche durante un’uscita al pub o al bar, un nuovo approccio al bere che mostrerebbe una crescente propensione alla moderazione da parte della popolazione britannica.

È quanto emerge dal rapporto “2024 Low and No: Drinking Differently” frutto di un’indagine condotta dalla società di ricerca KAM e dal marchio di birra alcolica Lucky Saint per approfondire l’evoluzione delle abitudini di consumo degli inglesi e fornire strumenti al mondo dell’ospitalità e della ristorazione per poter soddisfare una domanda in continua trasformazione.

Secondo lo studio la pratica dello Zebra Striping sarebbe adottata dal 25% degli adulti e avrebbe come effetto quello di rendere sistematico tra i bevitori di alcolici l’introduzione nelle proprie sortite fuori casa di drink No-Low, incorporando nella propria routine di consumo soluzioni analcoliche che andrebbero ad alleggerire il carico complessivo di alcol assunto.

La percentuale tenderebbe a salire arrivando al 66% considerando altre forme di moderazione come mescolare alcolico e analcolico senza rigorosa alternanza, con il 78% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni che adotterebbe questo tipo di abitudine.

Precedentemente relegate tra le preferenze dei non bevitori le bevande analcoliche inizierebbero così a diventare oggetto di interesse da parte di un pubblico sempre più allargato conquistandone una fetta di budget nell’ambito della spesa complessiva destinata ai consumi out of home.

Secondo il rapporto di KAM sarebbero i tre quarti degli adulti del regno unito che starebbero riducendo attivamente il consumo di alcol nel corso del 2024, dato confermato dalle contrazioni in termini di vendite di alcolici anche nei periodi tradizionalmente considerati favorevoli come l’estate, le feste natalizie e in occasione dell’ormai noto Dry-January che continuerebbe a sua volta a conquistare consensi.

La moderazione quindi come modus vivendi, come filosofia di vita quotidiana spinta dal desiderio di migliorare il proprio benessere fisico e mentale e da quello di risparmiare denaro, non relegata ad occasioni specifiche e dove i momenti in cui ricorrervi sarebbero rappresentati dai fine settimana (31%) seguiti dai giorni feriali (27%), dagli eventi celebrativi (17%) e, appunto, dal “Gennaio Secco” (11%)

Non meravigliano così le altre evidenze del rapporto, secondo il quale il 20% dei giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni affermerebbe di non bere alcolici, con uno su due che frequenterebbe comunque il pub o il bar almeno una volta a settimana aspettandosi però di trovare in carta soluzioni analcoliche e manifestando insoddisfazione in caso contrario (il 31% dei clienti avrebbe lasciato il locale in anticipo o sarebbe rimasto deluso a causa della mancanza di opzioni).

Una moderazione che quindi secondo il rapporto non inciderebbe sul desiderio di convivialità e sulla domanda di esperienze straordinarie in pub, bar e ristoranti ma chiederebbe una nuova sensibilità da parte dei gestori dei locali per accogliere questo nuovo stile di vita.

Più in generale un terzo delle visite ai pub da parte della popolazione adulta del Regno Unito non prevedrebbe il consumo di alcol, confermando sì il locale come luogo di ritrovo e di convivialità tout court ma facendo crescere l’aspettativa di trovare soluzioni No-Low, un dato importante e di cui il mondo Horeca dovrebbe tener conto. 

Un aspetto ancor più strategico se si considera, che sempre secondo il rapporto, l’influenza dei non bevitori sulla scelta del locale sarebbe in crescita, con il 65% degli adulti del Regno Unito e l’85% dei giovani tra i 18 e i 24 anni che confermerebbero come sarebbero proprio loro a fare la differenza nel decidere dove andare per trascorrere la serata in compagnia.

Fonte: Horecanews.it

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