Partiamo dal concept: Rāma si ispira agli organic place del Sud-Est Asiatico, locali dove ogni dettaglio – dall’arredamento ai cocktail – è pensato per garantire il benessere degli ospiti lavorando su tutti i cinque sensi. Per capirci, qui si gioca anche sui profumi e sull’accompagnamento musicale. “Proporremo musica a 432 hertz, una frequenza naturale che, secondo alcuni studi, può favorire il rilassamento e il benessere psicofisico, ma non mancheranno serate con dj set internazionali per arricchire l’esperienza”, racconta il project manager Stefano Egidi, ideatore del format di questo cocktail-restaurant bar che aprirà il 17 ottobre a Milano nel centro di Brera e tra un mese circa a Roma.
IL LOCALE
Rāma a Milano vanta due ampie vetrine e un dehors in una delle vie più cool della città, San Marco.
Qui tutto parla di Asia: la filosofia, i mobili artigianali realizzati a Bali e il menù che omaggia i sapori orientali. “Prima ancora dei drink, del cibo e dell’intrattenimento, da Rāma protagonista assoluto è il cliente”, sottolinea Stefano Egidi. “Ci concentriamo sul servizio e sull’interazione con i nostri ospiti: da noi si beve e si mangia bene, ovviamente, ma non solo. Rāma offre un’esperienza a 360 gradi fatta di musica, luci, profumi, servizio, piatti e cocktail”, aggiungono il Food&Beverage manager Franco Tucci Ponti e lo chef Fabrizio Cervellieri.
LA DRINK LIST E IL FOOD MENÙ
Il menù dei cocktail, curato da Riccardo Marinelli (ex Jerry Thomas di Roma), si divide in signature, twist sui classici e mocktail. Il leitmotiv è la semplicità, con grande attenzione alle materie prime e tecniche di preparazione che riducono al minimo gli interventi sul prodotto per valorizzarne l’essenza. Lo yuzu, l’agrume giapponese dal sapore aromatico, è uno degli ingredienti principali, presente in diversi drink. Tra i più rappresentativi ci sono il 520 (14 euro), un cocktail fresco a base di Altamura vodka, succo di pompelmo rosa e yuzu e Franciacorta, e l’Araki, una rivisitazione del Whisky Sour con un mix di succo di limone e di yuzu, miele alla soia e zenzero e con l’aggiunta di bitter al cioccolato (14 euro)
Quanto al food, noi abbiamo provato Takoyaki (5 euro), Yakitori (6 euro) e Sushi (dai 4 agli 8 euro), ma ci sono anche proposte vegane e la lista si arricchirà di ulteriori novità attualmente in fase di studio.
IL MERCATO DELLO YUZU IN ITALIA
Fino a qualche anno non lo conosceva nessuno, oggi è sulla bocca di (quasi) tutti. Lo yuzu, originario di Cina e Giappone, negli USA spopola da un po’: prima ha conquistato gli chef e poi i bartender e ormai è quasi onnipresente come ingrediente nei drink dei sushi cocktail bar. In Italia, invece, è presente soprattutto nei menù di ristoranti e cocktail bar di lusso. Più dolce e complesso del limone, ha un punto debole: un costo altissimo che ne limita l’utilizzo ai locali di fascia alta. In questo senso, Rāma potrebbe fare da pioniere nel portare questo agrume all’attenzione di un pubblico più ampio, offrendo nuove opportunità di sperimentazione nella mixology italiana.
IL FUTURO DI RĀMA
Con una seconda apertura già programmata a Roma nel rione Trieste dopo la metà di novembre (la data non è definitiva), Rāma ha l’ambizione di conquistare molte altre grandi città internazionali. Il concept dell’organic place, definito “scalabile” dal project manager Stefano Egidi, si adatta infatti a qualunque contesto culturale locale. “L’obiettivo finale? Espandersi in tutti e cinque i continenti, diffondendo il concetto di benessere multisensoriale a livello globale”, chiarisce lo stesso Egidi.
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