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TuttoPizza 2025, bilancio positivo e sguardo al futuro. Intervista al direttore Raffaele Biglietto

Raffaele Biglietto traccia un bilancio positivo di Tuttopizza 2025 e delinea le sfide del settore: costi, formazione, qualità e internazionalizzazione.

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L’ottava edizione di Tuttopizza si chiude con un bilancio estremamente positivo: oltre 40mila visitatori, una significativa partecipazione internazionale e un forte interesse da parte degli operatori del settore. Raffaele Biglietto, Direttore della manifestazione, fa il punto sui risultati raggiunti e sulle prospettive future, tra criticità da affrontare e opportunità da cogliere.

Direttore Biglietto qual è il bilancio di questa edizione in termini di affluenza, partecipazione internazionale e riscontro degli operatori?

I numeri sono in crescita rispetto allo scorso anno: prevediamo di raggiungere i 40 mila visitatori. Da sottolineare la grande presenza di quelli esteri, frutto del progetto di internazionalizzazione realizzato insieme all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania, a Sial Network, Universal Marketing e con il supporto di ITA (Italian Trade Agency), che ha convocato numerosi buyer. Fondamentale anche il contributo dell’Associazione Pizzaiuoli Napoletani (APN), che grazie a delegazioni straniere ha favorito l’arrivo a Napoli di tanti pizzaioli da tutto il mondo.

Secondo l’Osservatorio sulla Pizza 2025 il settore è in crescita ma presenta anche nuove sfide. Quali sono le principali?

Una delle criticità più sentite dai pizzaioli riguarda l’aumento dei costi, dall’energia elettrica alle materie prime. Questo incide inevitabilmente sui prezzi al pubblico, anche se il consumatore, sempre più attento alla qualità, è disposto a pagare di più: ormai la maggior parte delle pizze parte da un prezzo base di 8-12 euro.
Un’altra questione urgente è la carenza di personale qualificato. Molte nuove aperture slittano per mancanza di pizzaioli. È necessario che questa professione, che ha già ottenuto un riconoscimento importante come patrimonio UNESCO nel 2017, venga ora valorizzata anche dal sistema scolastico. Il nostro auspicio è che entri ufficialmente nei programmi degli istituti alberghieri, come già avviene per i cuochi,  si tratta di una professione con un futuro assicurato non solo in Italia, ma in tutto il mondo. È un lavoro che si può svolgere ovunque e che offre grandi soddisfazioni, soprattutto ai giovani, che possono viaggiare, crescere e mettersi alla prova in contesti diversi.

Quali sono i principali trend emersi sul piano gastronomico e dell’esperienza cliente?

C’è una grande attenzione alla sostenibilità, all’utilizzo di ingredienti locali e all’innovazione nei processi di lievitazione e cottura. Sempre più rilevante è anche l’esperienza del cliente, che oggi passa attraverso elementi come l’arredo e l’atmosfera del locale. E, come già detto, la qualità resta al centro: il pubblico è disposto a pagare di più, pur di vivere un’esperienza di alto livello.

Con la crescente apertura verso i mercati internazionali quale sarà la strategia di Tuttopizza nei prossimi anni?

Stiamo lavorando a un programma di espansione internazionale, a partire dai mercati asiatici e del Sud-Est Asiatico, ma anche dal Nord America. Insieme a Sial Network porteremo avanti diversi progetti, ma la sede principale della manifestazione resterà Napoli. Tanti pizzaioli vogliono venire qui non solo per imparare l’arte, ma anche per scoprire i prodotti del nostro territorio. La pizza è ormai un potente volano per l’agroalimentare campano e del Sud Italia. Ne è testimonianza la partecipazione di Regioni come Calabria e Lazio. Il nostro obiettivo è coinvolgere sempre più territori, come Puglia, Sicilia e Sardegna, per valorizzare le produzioni tipiche italiane nel mondo attraverso la pizza.

Un messaggio per chi guarda già all’edizione 2026 di Tuttopizza?

Il mio messaggio è rivolto ai giovani pizzaioli: fermatevi, osservate, approfondite la conoscenza dei prodotti e della loro narrazione. Prestate attenzione alla strategia, alla varietà dell’offerta e alla stagionalità. Sono questi gli elementi che oggi fanno davvero la differenza.

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