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Formaggio comune sotto l’indicazione Grana Padano, sanzionato punto vendita nel Nord Est

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Stefano Berni

Nel banco frigorifero formaggio comune messo in vendita con l’indicazione “Grana Padano DOP”. Si tratta di un nuovo episodio di usurpazione della denominazione d’origine protetta punito dalla legge e scoperto l’11 marzo dal servizio di vigilanza del Consorzio Tutela Grana Padano nel punto vendita di una nota catena di distribuzione italiana, diffusa con 150 unità locali prevalentemente nel Nord Est del paese.

L’utilizzo della denominazione di origine protetta presentando al consumatore un prodotto diverso è infatti sanzionato dall’art. 2, comma 2 del D. Lgs. 297/2004 con una pena pecuniaria da 2.000 a 13.000 euro, che i vigilatori del Consorzio Grana Padano hanno applicato, dopo aver bloccato la condotta illecita e disposto la rimozione dal banco frigorifero delle 28 porzioni esposte da 500 grammi ciascuna del prodotto estraneo alla DOP.

“L’attività ispettiva ha interrotto immediatamente la condotta illecita e chiamato a risponderne i responsabili , contribuendo ancora una volta alla protezione ed alla salvaguardia della denominazione d’origine protetta Grana Padano – commenta Stefano Berni, Direttore Generale del Consorzio di Tutela  – Ma voglio sottolineare come l’intervento abbia contribuito alla tutela del consumatore, che mai deve essere posto nella condizione di potersi confondere o essere orientato a scegliere un prodotto che in presenza di una corretta informazione non acquisterebbe”.

Del Consorzio Tutela Grana Padano fanno parte 129 aziende di lavorazione, che gestiscono 137 caseifici produttivi, 149 stagionatori e 200 preconfezionatori. Nel 2023 sono state lavorate 5.456.500 forme con un aumento del 4,69% rispetto all’anno precedente, pari a 211.830,742 tonnellate (+4,84%). Nel 2022 la produzione è stata di 5.212.103 forme, pari a 202.051,4 tonnellate, trasformando circa 2,760 milioni di tonnellate di latte munto in 3.835 stalle. L’intera filiera produttiva del prodotto a denominazione d’origine protetta più consumato nel mondo conta così su 50mila persone coinvolte. Nel periodo gennaio – febbraio 2024 sono state lavorate 1.030.511 forme, con + 4,72% rispetto allo stesso mese del 2023. In crescita anche l’export. Nel 2023 sono state commercializzate all’estero 2.482.891 forme, con un + 6,55% nei confronti del 2022, anno che si chiuse con un +6,19% rispetto al 2021 con 2.363.706 forme esportate, pari a circa il 47% del totale delle forme marchiate. Nel 2022 la produzione lorda vendibile di formaggio stagionato alla consegna franco punto vendita è stata di 1,7 miliardi di euro, che al consumo è salita a 3,2 miliardi di euro, di cui 1.550.000.000 in Italia e 1.650.000.000 all’estero. Le proiezioni sul 2023 stimano una PLV al consumo di 3.700.000.000 euro, ripartita tra Italia con 1.750.000.000 euro ed estero con 1.950.000.000. Queste performance confermano il Grana Padano il formaggio DOP più consumato nel mondo. Dal 1954 il Consorzio Tutela Grana Padano garantisce il rispetto della ricetta tradizionale e la sua alta qualità riconoscibile e ritrovabile in ogni singola forma prodotta. Il 24 aprile 2002 un decreto del Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha riconosciuto al Consorzio le funzioni di tutela, promozione, valorizzazione, informazione del consumatore e cura generale degli interessi relativi a Grana Padano nella sua natura di prodotto DOP, ovvero a Denominazione di Origine Protetta. Presidente del Consorzio è Renato Zaghini, affiancato dal vice presidente vicario Giuseppe Ambrosi, dal vice presidente Attilio Zanetti e dal tesoriere Valter Giacomelli. Direttore generale è Stefano Berni, direttore amministrativo Carlo Costa.

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