Dieci anni fa, in un momento in cui la birra artigianale era ancora un terreno inesplorato al Sud, un giovane imprenditore campano decise di seguire l’intuizione di raccontare Napoli attraverso una birra che ne rispecchiasse carattere, passione e linguaggio.
Da quell’idea nacque Kbirr, oggi uno dei marchi più rappresentativi della scena brassicola meridionale, creatura di Fabio Ditto che con la sua visione ha trasformato l’ispirazione in un modello di impresa capace di unire artigianalità, cultura e territorio.
Un nome che è già manifesto
Il nome, che in dialetto significa “che birra!”, racchiude fin da subito lo spirito del progetto, diretto e ironico, una narrazione liquida di Napoli dove ogni bottiglia è sintesi di simboli, modi di dire, energie e contraddizioni della città rilette con lo sguardo contemporaneo di chi crede nel valore del territorio come forza creativa.
Quando l’attività prende il via in Campania dominano le birre industriali e il concetto di “artigianale” è ancora marginale. Puntare su una produzione locale di qualità, sostenibile e dal forte radicamento culturale è una scelta visionaria.
La scommessa vinta di un’impresa culturale
E la scommessa di Ditto funziona. Kbirr cresce rapidamente, si struttura con un impianto moderno e tecnologico, mantenendo però l’anima artigianale e il legame con la tradizione gastronomica napoletana. Le grafiche delle etichette, affidate ad artisti e creativi partenopei, trasformano le bottiglie in tele contemporanee, portando l’arte fuori dai musei e dentro la vita quotidiana.
In questi dieci anni, Kbirr è diventata un ecosistema culturale. Con Casa Kbirr e Officine Kbirr, la birra si è fatta esperienza, cucina, convivialità. Sono luoghi dove la creatività incontra il gusto, la sperimentazione gastronomica dialoga con la tradizione e ogni brindisi diventa occasione di confronto e scambio.
La vocazione internazionale del brand si è poi concretizzata nella partecipazione a fiere, collaborazioni e nella diffusione all’estero, portando il “bere napoletano” in nuovi mercati.
Dieci anni da celebrare: arte, musica e convivialità
Il 2025 segna un traguardo speciale, celebrato con una festa in due atti.
Il 14 novembre, al CAM – Museo di Arte Contemporanea di Casoria, si inaugura la mostra “10 anni di Kbirr – quando l’arte incontra la birra”: un’esposizione di circa trenta opere realizzate dai dodici artisti che hanno collaborato con il birrificio nel corso degli anni.
In programma una presentazione ufficiale del progetto, una degustazione delle birre Kbirr abbinate ai piatti ideati da Casa Kbirr e Officine Kbirr, musica dal vivo e un brindisi celebrativo che trasformerà il museo in un luogo di festa e creatività condivisa.
Il secondo appuntamento sarà il 21 dicembre presso la sede del birrificio, con un open day e un party dedicati ad amici, collaboratori e sostenitori: un momento conviviale per raccontare il percorso compiuto e guardare insieme al futuro.
Oggi Kbirr è un simbolo di rinascita artigianale e dieci anni dopo la prima intuizione il progetto continua a crescere con la stessa energia delle origini, dimostrando che quando la passione incontra la visione anche una birra può diventare un’opera d’arte.
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