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Gelato italiano, eccellenza storica alla conquista del mondo

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Le radici del gelato affondano nelle antiche tradizioni arabe, ma è stata l’eccellenza culinaria italiana a trasformarlo in un’arte gastronomica ammirata globalmente. L’Italia, infatti, gode del prestigioso titolo di “Patria del Gelato”, unico nel suo genere sia in Europa che nel mondo. In virtù della sua riconosciuta qualità, simbolo del know-how nazionale, il gelato è stato ufficialmente inserito nella prima Giornata Nazionale del Made in Italy. Quest’evento, organizzato dal Ministero delle Industrie e del Made in Italy, si terrà il 15 aprile, una data scelta con attenzione poiché coincide con l’anniversario della nascita di Leonardo Da Vinci, simbolo universale del genio italiano.

La creatività, in Italia ma non solo, rappresenta da sempre un’opportunità di lavoro: difatti, il settore dei gelati di Unione Italiana Food si compone di 13 aziende, di cui 4 multinazionali, e imprese nazionali di varie grandezze che coprono circa l’80% del mercato nazionale, offrendo lavoro a circa 4.500 persone. Nel 2022, il nostro Paese ha realizzato quasi 178mila tonnellate di gelato per un valore di quasi 1,9 miliardi di euro: l’Italia è al terzo posto tra i principali produttori europei di gelato, dopo Germania e Francia, ed in terza posizione come esportatore dopo Francia e Olanda.

D’altronde è stato un italiano, un fiorentino, Bernardo Buontalenti, ad inventare la prima macchina per la mantecazione, presentando il cremoso dessert ad un banchetto di corte di Cosimo de’ Medici. Nel corso dei secoli si arrivò dunque alla fioritura di una vera e propria industria italiana, tradizione approdata fino ai giorni nostri grazie alla capacità di unire artigianalità, conoscenza e cultura gastronomica, qualità che si ritrovano nella produzione di gelati confezionati.
Un prodotto che affonda le radici nell’Italia del Dopoguerra, quando nel 1948 comparve sul mercato il primo gelato industriale su stecco, il Mottarello al fiordilatte: nel giro di pochi anni, si arrivò alla sua naturale evoluzione, con il primo cono gelato confezionato, ovvero il mitico Cornetto, esportato in tutto il mondo. Gli anni 70 e la diffusione del freezer domestico battezzano invece il primo secchiello formato famiglia, il Barattolino. Fino ad arrivare ora alla versione gelato degli iconici cioccolatini di Ferrero.

Ad affermare l’Italia come “paese del gelato”, vero e proprio brand nel mondo, è anche l’attenzione che viene rivolta alla ricerca e allo sviluppo di nuovi prodotti e nuovi processi.
Si è così arrivati a lavorazioni sempre più efficienti, che hanno reso il gelato confezionato un alimento sicuro dal punto di vista della qualità delle materie prime ed equilibrato nell’apporto nutrizionale – chiaramente espresso nell’etichetta del gelato confezionato, vero vanto dell’industria italiana -, al punto che i nutrizionisti lo consigliano, talvolta, anche come sostitutivo di un pasto. Ormai da molti anni, infatti, i gelati confezionati non contengono grassi idrogenati, per cui sono adatti per l’alimentazione di bambini, anziani e donne in gravidanza, oltre a costituire un toccasana psicologico per le persone in difficoltà.

Il gelato industriale, dunque, oggi più che mai riserva una grande attenzione ai consumatori, a cui propone prodotti sempre più innovativi dal punto di vista del gusto, degli ingredienti, delle porzioni e del packaging, senza dimenticare il rispetto per l’ambiente. Il gradimento che da sempre ottiene dagli italiani – un 98% comprovato dall’indagine GLI ITALIANI E IL GELATO, condotta dalla Doxa per l’Istituto del Gelato Italiano nel 2022 – ha portato il prodotto confezionato ad essere diffuso con grande capillarità in tutta Italia, dai bar ai ristoranti, dalla grande distribuzione ai discount, presente ovunque e non più solo nella stagione estiva, poiché ad un buon gelato, evidentemente, non si può rinunciare neanche in inverno.

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