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Calo delle vendite di bibite analcoliche nonostante il caldo estivo: analisi e prospettive per il 2024

Nonostante il caldo, le vendite di bibite analcoliche calano nel 2024. Il settore affronta nuove sfide tra sugar tax e tendenze salutistiche.

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L’estate 2024, nonostante le elevate temperature e l’afflusso di turisti, ha visto una diminuzione nei consumi di bibite analcoliche. Secondo i dati della GDO, a luglio si è registrato un calo del 4% nelle vendite di bibite gassate e del 2,5% per il tè freddo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questa tendenza riflette una situazione complessa, che vede l’Italia fanalino di coda in Europa per il consumo pro capite di bevande analcoliche, attestandosi a soli 54 litri annui. La disamina è stata svolta sul sito web del quotidiano Il Sole 24 ore.

L’impatto sui volumi e il ruolo dell’aumento dei prezzi

Elena Pezzotti di Niq ha spiegato come, nel corso di un anno, i volumi complessivi delle bibite analcoliche siano diminuiti dell’1,9%, con un totale di 1,9 miliardi di litri venduti. Tuttavia, il giro d’affari del settore è cresciuto del 5%, raggiungendo i 2,4 miliardi di euro. Questo aumento è dovuto principalmente all’incremento dei prezzi medi al litro, che ha portato a un incremento del fatturato ma ha penalizzato i volumi. Le bevande gassate, che rappresentano il 74% del mercato, hanno subito una contrazione del 2,5% nei volumi ma hanno visto un aumento del 5,3% negli incassi.

Fuori casa: bibite in difficoltà anche nella ristorazione

Non solo la grande distribuzione ha registrato un calo delle vendite, ma anche il settore Horeca ha risentito di questa tendenza negativa. Silvia Pepe, responsabile commerciale di Pepe Bevande, ha spiegato a Il Sole 24 Ore come bar, ristoranti e hotel non abbiano incrementato gli ordini rispetto all’estate precedente. Solo alcune eccezioni, come le acque toniche utilizzate nella mixology, hanno mostrato una crescita.

La sugar tax e le sue implicazioni sul settore

A complicare ulteriormente il panorama è la prevista introduzione della sugar tax, in vigore da luglio 2025. Giangiacomo Pierini, presidente di Assobibe, ha sottolineato come questa misura possa danneggiare il settore senza apportare reali benefici alla salute pubblica. Le vendite di bevande zuccherate sono già in calo del 27% negli ultimi dieci anni e rappresentano solo l’1% dell’apporto calorico giornaliero. La sugar tax, aumentando i prezzi per i consumatori, rischia di deprimere ulteriormente il mercato.

Soft drink e nuove tendenze: il boom delle bevande salutistiche

Nonostante il calo delle bibite tradizionali come le cole (-3,3% in un anno), alcune categorie mostrano segnali di crescita. Bevande come energy drink, integratori salini e acque aromatizzate hanno registrato aumenti significativi, con le vendite che hanno superato i 100 milioni di euro (+9,2%). Il crescente interesse dei consumatori verso il benessere e la salute è alla base di questa evoluzione. Le grandi aziende del settore stanno adattando la loro offerta, riducendo zuccheri e calorie nei prodotti, come dimostra Coca-Cola, il cui 71% dei prodotti in Italia è a basso o nullo contenuto calorico.

Bibite piatte e “vintage” in controtendenza

Le bibite piatte, come limonate e gassose, hanno resistito meglio alla contrazione dei consumi. Con un aumento delle vendite in volume dello 0,1% e una crescita del fatturato del 4,2%, queste bevande stanno beneficiando dell’interesse per prodotti più salutari e con minor incremento dei prezzi. Anche le bibite di matrice “vintage”, come cedrate e chinotti, stanno mostrando una buona performance, con vendite in aumento grazie al loro fascino retrò.

Il settore delle bibite analcoliche si trova di fronte a una sfida cruciale: riuscire a bilanciare le mutate preferenze dei consumatori con le pressioni economiche e fiscali. Mentre le bevande gassate tradizionali lottano per mantenere il loro appeal, cresce la domanda per soluzioni più salutistiche e innovative, offrendo nuove opportunità per il futuro del mercato.

L’articolo è stato pubblicato anche su Horecanews.it

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