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Spreco alimentare: il 31% degli italiani butta cibo almeno una volta a settimana

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La riduzione dello spreco alimentare costituisce una priorità per il 78% degli italiani, che dimostrano elevata consapevolezza e impegno concreto sul tema. Tuttavia, i dati evidenziano una realtà ancora distante da modelli virtuosi, con significativi margini di miglioramento e marcate differenze regionali.
Questi elementi emergono dall’analisi condotta da Too Good To Go, azienda a impatto sociale attiva nel contrasto allo spreco alimentare, che ha elaborato la classifica delle città italiane più virtuose nell’utilizzo della propria app per salvare pasti invenduti nel 2024. Il quadro è completato da una ricerca realizzata in collaborazione con YouGov¹, che esamina l’atteggiamento degli italiani nei confronti dello spreco alimentare.

Roma, Reggio Emilia e Pesaro guidano le rispettive categorie

La classifica di Too Good To Go, basata sull’analisi del numero di pasti salvati nel 2024 nei capoluoghi di provincia italiani suddivisi per dimensione, rivela un coinvolgimento capillare su tutto il territorio nazionale. L’impegno nella riduzione dello spreco alimentare si estende dalle grandi metropoli ai centri medi fino ai piccoli comuni, evidenziando una partecipazione trasversale che testimonia una sensibilità sempre più diffusa.

  • Nelle grandi città (oltre 300.000 abitanti), Roma occupa il primo posto, seguita da Milano, Torino, Genova e Bologna. Questi centri urbani registrano una crescita continua nella consapevolezza e nell’adozione di soluzioni antispreco.
  • Per le città medie (100.000-300.000 abitanti), Reggio Emilia guida la graduatoria, precedendo Modena, Verona, Cagliari e Padova. In questa categoria si distingue l’attiva partecipazione dei cittadini, supportata da una solida rete di esercenti aderenti.
  • Anche i piccoli comuni (meno di 100.000 abitanti) svolgono un ruolo cruciale. La classifica è guidata da Pesaro, seguita da Cuneo, Pavia, Pisa e Lecce. Nonostante i numeri assoluti inferiori, queste città dimostrano forte sensibilità locale e alta adesione all’iniziativa.

“Il contrasto dello spreco alimentare sta diventando una sfida condivisa da grandi città, centri medi e piccoli comuni. Nel corso del 2024 abbiamo registrato una crescita nel numero di pasti salvati grazie alla nostra app rispetto all’anno precedente, con una crescente richiesta da parte di negozi e cittadini di essere più attivi nel ridurre lo spreco. Sono sicuramente segnali incoraggianti, anche se sappiamo che c’è ancora molta strada da fare per fermare lo spreco alimentare. Ma siamo convinti che tutto inizi adottando quotidianamente nuove abitudini di consumo più attente e consapevoli”, commenta Mirco Cerisola, Country Director Italia di Too Good To Go.

Un italiano su tre butta cibo ogni settimana, fenomeno più marcato al Sud

L’indagine YouGov rivela comportamenti quotidiani spesso contraddittori rispetto all’impegno dimostrato dalla classifica. Se il 99% degli intervistati riconosce l’importanza di ridurre lo spreco, un italiano su tre (31%) ammette di gettare cibo almeno una volta a settimana. Questa percentuale aumenta al 38% nel Sud Italia e raggiunge il 44% tra i genitori con figli minorenni. Gli over 55 si dimostrano i più virtuosi, con il 34% che dichiara di non sprecare mai cibo.

Dimenticanze, scadenze e porzioni eccessive: le cause principali dello spreco

La dimenticanza rappresenta il primo motivo di spreco: il 41% degli intervistati ammette di dimenticare prodotti in frigorifero o nella dispensa, con un picco del 47% nel Nord-Ovest. Seguono le scadenze superate (37%), particolarmente frequenti nel Nord-Est (44%), e le porzioni eccessive cucinate in casa (21%), comportamento più diffuso nelle Isole (32%) e nel Sud (25%).

Spesa consapevole: controllo delle etichette ma scarsa pianificazione

Il 72% degli italiani controlla regolarmente le date di scadenza dei prodotti durante la spesa, ma l’attenzione diminuisce tra i più giovani: solo il 60% dei 18-24enni dichiara di farlo.
La pianificazione rimane limitata: appena il 27% organizza i pasti settimanali in anticipo e il 55% utilizza una lista della spesa. Emerge tuttavia un segnale positivo dall’attenzione ai prodotti prossimi alla scadenza: il 32% li sceglie volontariamente per ridurre gli sprechi.

Gestione degli avanzi: consumo nei giorni successivi e congelamento

Una volta cucinato, la maggior parte degli italiani evita di sprecare il cibo: il 78% dichiara di consumarlo nei giorni successivi, pratica particolarmente diffusa al Centro (82%). Il 53% ricorre al congelamento, specialmente nel Nord-Ovest (60%). Il 43% trasforma gli avanzi in nuove ricette, mentre il 16% li condivide con parenti, amici e conoscenti, soprattutto al Sud (20%) e nelle Isole (22%).

App antispreco: giovani e famiglie con figli i più propensi all’utilizzo

Quasi la metà degli italiani (46%) conosce o utilizza app e servizi per contrastare lo spreco alimentare. A guidare questo cambiamento sono principalmente i giovani tra i 25 e i 34 anni, con il 58% che ha familiarità con questi strumenti digitali antispreco, e le famiglie con figli minorenni, che mostrano interesse marcato con il 55% che li conosce o utilizza.

“Cresce la consapevolezza sul tema, ma ciò che abbiamo imparato è che le persone ancora non sanno abbastanza su come ridurre gli sprechi. Che si tratti della spesa quotidiana, dell’uso di un’app o di un cambio nelle abitudini di consumo in casa, molto può essere fatto. Dobbiamo aiutare le persone a risparmiare denaro e a proteggere il pianeta riducendo lo spreco alimentare, tenendo conto delle differenze regionali e culturali“, conclude Mirco Cerisola.

¹Sondaggio condotto online su un campione composta da 1015 adulti. Le interviste sono state condotte dal 14 al 15 aprile 2025.I dati sono stati ponderati per essere rappresentativi di tutti gli adulti italiani (18 + anni).

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