Mattia Pastori è una figura di spicco nel panorama della mixology italiana, con una carriera che inizia molto prima della sua affermazione come esperto del settore. Cresciuto nel bar di famiglia, ha instaurato un forte legame con l’arte dell’ospitalità, che lo ha portato a collaborare con rinomate catene dell’hotellerie di lusso, come il Park Hyatt e l’Armani Hotel. Dopo oltre venticinque anni di esperienza nel settore, ha deciso di intraprendere un percorso imprenditoriale fondando Nonsolococktails, la prima agenzia italiana di servizi beverage integrati.
Pastori ha scelto di condividere la sua brillante carriera attraverso la pubblicazione del suo primo libro, Il Figlio del Bar, la cui uscita è prevista il 25 ottobre. Un racconto personale e coinvolgente che, include 40 ricette tra cocktail classici e signature, si propone di ispirare le nuove generazioni di bartender e appassionati, offrendo un punto di vista unico sulla professione, attraverso una narrazione caratterizzata da costanza e crescita continua.
“Il Figlio del Bar”
Nel suo libro, Pastori mescola abilmente elementi della sua vita personale e professionale, presentando un percorso segnato dalla passione e dalla dedizione. Non si tratta solo di un racconto biografico, ma di un invito a esplorare come un lavoro possa evolvere in una vocazione significativa. Lo stile narrativo è caratterizzato da sincerità e ironia, tracciando un percorso che va dalle prime esperienze nel bar di famiglia fino agli scenari internazionali della mixology. L’opera riflette la natura di una professione che va oltre la semplice preparazione di drink, ma che celebra l’importanza del contatto umano e dell’empatia.
“Per me, il bartending è sempre stato qualcosa di più di un semplice lavoro. È un modo per connettermi con le persone, per creare momenti unici. La preparazione di un drink è solo una piccola parte di quello che facciamo dietro il bancone: la vera magia avviene nell’interazione con il cliente.” afferma Mattia Pastori.
Un percorso di crescita professionale
Nato nel 1984, Mattia Pastori ha trasformato la sua passione per la mixology in una carriera che lo ha visto protagonista in prestigiosi hotel come il Park Hyatt, il Mandarin Oriental e l’Armani Hotel di Milano, dove ha contribuito all’apertura del famoso bar. La sua avventura inizia al Pozzo American Bar di Pavia, ma il vero punto di svolta si verifica in Inghilterra, dove le tendenze innovative londinesi alimentano il suo desiderio di crescita professionale. Questa esperienza lo porta a sviluppare ulteriormente la sua creatività e competenza tecnica, consacrandolo come una figura influente nella mixology a livello internazionale, anche grazie a successi come la doppia vittoria nella prestigiosa competizione World Class di Diageo.
Questa evoluzione professionale lo spinge a esplorare nuovi orizzonti e, attraverso la creazione di Nonsolococktails, ad ampliare il concetto di mixology nel contesto moderno, trasformandolo in una consulenza strategica per importanti brand e in un programma formativo per i bartender di domani.
“Lavorare nell’hotellerie di lusso mi ha trasmesso l’importanza dei dettagli e della capacità di creare un legame unico con ogni cliente” racconta Mattia Pastori, “un bartender non deve limitarsi a eseguire ricette perfette: deve saper trasformare ogni momento dietro il bancone in un’occasione per creare un’esperienza autentica e condivisa.” prosegue sottolineando come con il suo approccio trasformi ogni drink in un’esperienza studiata su misura, unendo tecnica e ospitalità.
Coaching e formazione nel settore
Il suo concetto di formazione va oltre il bancone. Attraverso il coaching, i partecipanti non solo apprendono le competenze tecniche necessarie per diventare bartender di successo, ma esplorano in profondità la componente umana del mestiere e vengono ispirati a sviluppare una visione più ampia del loro ruolo.
Mattia Pastori non è solo un maestro della mixology, ma anche un mentore per le nuove generazioni, a cui trasmette la sua visione unica attraverso Nonsolococktails. Questo progetto, avviato nel 2019, ha l’obiettivo di ridefinire il concetto di ospitalità e l’approccio alla mixology, promuovendo un modello che unisce formazione, coaching e ispirazione, puntando su consulenze tailor-made per i brand.
L’arte dell’ospitalità è al centro di tutto, “Un cocktail non è mai solo un insieme di ingredienti” racconta Pastori, “è una storia che si racconta davanti al cliente, una connessione che si crea in quel momento unico.”
40 ricette tra Classici e Cocktail Signature
Il libro di Mattia Pastori include 40 ricette, ognuna delle quali rappresenta un frammento del suo percorso professionale. Attraverso l’opera, Pastori rende omaggio alle sue radici e alla mixology, fornendo anche suggerimenti a coloro che aspirano a trasformare una passione in una professione. Per ogni drink, condivide l’origine e i ricordi personali ad esso legati, portando la mixology un contesto emotivo.
“Ogni cocktail che preparo porta con sé una storia, e il mio obiettivo è fare in modo che quella storia venga vissuta appieno da chi lo beve. Un buon cocktail non nasce solo dalla tecnica, ma anche dall’attenzione e dal rispetto per chi lo sta degustando, perché ogni drink può diventare un’esperienza indimenticabile” afferma Mattia Pastori.
Si tratta di una preziosa fonte d’ispirazione, capace di trasmettere l’importanza del sacrificio, dell’innovazione e della sintonia che ogni bartender deve saper creare.
“Se dovessi identificare un cocktail che incarna la mia filosofia, sarebbe sicuramente il Martini Cocktail. Con due soli ingredienti, rappresenta al meglio l’equilibrio tra eleganza e semplicità, ma richiede una maestria assoluta per essere perfetto. La coppa in cui viene servito, con il suo design inconfondibile, è un’icona di stile senza tempo. E’ il drink che esprime l’essenza della miscelazione: minimalismo e precisione che trasformano l’esperienza del bere in una forma d’arte” – racconta Mattia Pastori.
Di seguito vi proponiamo uno dei cocktail riportati nel libro:
The Gentleman
Tra le sue creazioni signature spicca anche The Gentleman, il cocktail che nel 2013 gli ha permesso di ottenere il titolo di Best Italian Bartender alla Diageo World Class, uno dei riconoscimenti più ambiti nel mondo della mixology. Con soli quattro ingredienti questo drink si distingue non solo per l’armonia dei sapori, ma anche per la spettacolarità della sua presentazione. Utilizzando la tecnica della gasatura con sifone, Mattia Pastori crea un effetto scenografico che rende ogni preparazione un piccolo spettacolo, dove la gestualità diventa parte integrante dell’esperienza.
La ricetta
– 3 cl Vodka
– 2 cl Vino Chiaretto del lago di Garda
– 2 cl Sciroppo di zucchero
– 3 cl Succo di Pompelmo rosa filtrato
Versare tutti gli ingredienti in un sifone da panna, e con le ricariche di CO2 gasare la miscela.
Versare il tutto in un calice Franciacorta e guarnire a piacere con una mora e petali di rosa canditi.
Sullo stelo del bicchiere posizionare il papillon nero e su un vassoio sempre nero adagiare il tessuto rosso (il Red Carpet).
Accompagnare il cocktail con petali di rosa canditi essiccati per 48 ore ottenuti spennellando rose non trattate con albume e passandoli nello zucchero.
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