Home Mercato Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Caffè e Pomodoro

Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Caffè e Pomodoro

Ogni settimana Areté invia gli highlights più significativi sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood: caffè e pomodoro.

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Ogni settimana Aretè invia gli highlight sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli.

CAFFÈ

Solo negli ultimi dieci giorni, i prezzi del caffè arabica sono aumentati del 14% toccando un nuovo record ad oltre 370 c$/lb. A livello medio, a gennaio 25, i prezzi segnano un +80% rispetto a gennaio 2024. Si consolida così un trend inflattivo pluriennale, +200% da inizio 2020. Le analisi Areté mostrano come, nell’ultimo “Coffee: World Markets and Trade” report, il Dipartimento dell’Agricoltura USA (USDA) abbia infatti confermato un mercato del caffè che, a livello globale, registra nella campagna 24/25 il quarto deficit consecutivo. Il deficit comporterebbe un ulteriore erosione delle scorte, che raggiungerebbero 20,9 Mio Bags, il livello più basso dalla campagna 99/00. I prezzi che avevano in buona parte già premiato gli squilibri tra domanda e offerta 24/25, sono anche impattati dalle aspettative sui livelli di offerta 25/26, soprattutto in Brasile, dove Conab (Companhia Nacional de Abastecimento) ha pubblicato le prime previsioni sulla produzione brasiliana di caffè per la campagna 25/26 ipotizzando un -12,4% per la varietà arabica.

POMODORO

È stato definito in tempi record l’accordo tra parte agricola e industriale sul prezzo del pomodoro da industria 2025, fissato a 145 €/t del bacino Nord Italia, +25% rispetto alla media quinquennale (e +5% circa rispetto ai prezzi pagati nel 2024, quando l’intesa era mancata.). Come evidenziato da Areté, intanto l’Associazione Internazionale Mediterranea dei Pomodori Trasformati ha pubblicato la prima previsione di produzione per il 2025/26 nei Paesi membri AMITOM, indicando livelli in calo del 5% rispetto al 2024. Spicca l’aumento produttivo atteso per l’Italia (+6%), il principale produttore europeo e terzo produttore mondiale, accompagnato da maggiori produzioni in Iran (+43%), Egitto (+25%) e Francia (+7%), che andrebbero a compensare i cali previsti in Spagna (-22%), Turchia (-4%), Portogallo (-7%), Tunisia (-15%) e Grecia (-12%). Negli Stati Uniti, è stato raggiunto un accordo per la contrattualizzazione di 9,25 Mio t per la raccolta californiana 2025 (-10% rispetto ai contratti 2024), mentre le prime aspettative per la Cina vanno nella direzione di un marcato calo produttivo, che potrebbe raggiungere il -40%.

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