Con la conclusione di una nuova edizione del Festival del Baccalà alla Vicentina di Sandrigo, il Norwegian Seafood Council (NSC) celebra un successo che va oltre la gastronomia. Partner storico della manifestazione, l’ente norvegese evidenzia come appuntamenti di questo genere consolidino un rapporto secolare tra la Norvegia, culla dello stoccafisso, e l’Italia, divenuta nel tempo il suo mercato più affezionato. Anche quest’anno, la rassegna si è confermata una festa di cultura e gusto, capace di rinnovare un legame di tradizione e qualità che unisce i due Paesi.
Lo stoccafisso, il cuore del mare del Nord
Il protagonista indiscusso della manifestazione è lo stoccafisso norvegese, un prodotto che racchiude la purezza dei mari artici e la maestria di un sapere tramandato nei secoli. Frutto di un processo naturale di essiccazione all’aria fredda e limpida delle coste settentrionali, questo alimento mantiene un elevato contenuto proteico e un basso tenore di grassi, qualità che ne fanno un simbolo di alimentazione sana e genuina.
La sua produzione segue rituali antichi: il pesce viene pulito, appeso e fatto essiccare su rastrelliere di legno (hjell), esposto al sole e alle correnti del Nord. Ogni esemplare viene selezionato a mano, a garanzia di un controllo rigoroso e di un sapere artigianale che sopravvive immutato nel tempo.
Il prestigioso marchio IGP “Tørrfisk fra Lofoten” tutela lo stoccafisso delle Lofoten come autentico e inimitabile. Solo il merluzzo pescato e lavorato in quest’arcipelago norvegese può vantare questa denominazione, che unisce tradizione, ambiente incontaminato e cultura marinara sotto un’unica etichetta di eccellenza.
Mercati in trasformazione, identità che resta
Dall’ultimo Norwegian Seafood Seminar organizzato dal NSC è emerso che, nella prima metà del 2025, le esportazioni di stoccafisso hanno segnato un calo del 15% in volume (883 tonnellate) e dell’1% in valore. Un rallentamento legato soprattutto alla diminuzione delle quote di merluzzo in Norvegia, che ha portato a un aumento record dei prezzi. Tuttavia, l’Italia ha dimostrato una domanda stabile e resiliente: la flessione delle importazioni non ha seguito la stessa intensità della riduzione produttiva, segno di un interesse costante per questo ingrediente iconico.
Pur in un contesto di contrazione, si osservano trend positivi nella ristorazione e nella distribuzione moderna, dove crescono le vendite di formati pratici e versatili come i ready to cook e i ready to eat. Questi sviluppi si inseriscono in una strategia di lungo periodo che mira alla sostenibilità delle risorse marine, obiettivo perseguito dalle autorità norvegesi attraverso quote di pesca più contenute per preservare gli stock ittici e l’ecosistema del Nord.
Un tesoro gastronomico condiviso
Da oltre cinque secoli, lo stoccafisso norvegese è entrato a pieno titolo nel patrimonio culinario italiano, diventando protagonista di ricette tradizionali e di alta cucina. Dalle tavole del Veneto alla Liguria, dalla Campania alla Calabria, fino alla Sicilia orientale, passando per città come Ancona e Livorno, il suo sapore ha conquistato generazioni di cuochi e appassionati.
La sua carne compatta e gustosa, povera di grassi ma ricca di proteine, vitamine e sali minerali, lo rende un alimento prezioso e altamente digeribile. Grazie alla sua versatilità, oggi lo stoccafisso è protagonista tanto nei piatti della tradizione quanto nelle creazioni gourmet contemporanee, confermando la sua capacità di adattarsi a nuovi linguaggi del gusto.
“Lo stoccafisso è un patrimonio gastronomico che in Italia ha trovato la sua seconda casa da oltre cinque secoli,” commenta Tom-Jørgen Gangsø, Direttore Italia del Norwegian Seafood Council. “Dal Veneto alla Sicilia, la passione con cui gli italiani lo hanno accolto ha trasformato questo prodotto norvegese in un simbolo di eccellenza regionale e al tempo stesso in un ingrediente versatile per la cucina contemporanea. È proprio in questa capacità di unire tradizione e innovazione che si riconosce la forza del legame unico tra la qualità norvegese e la maestria culinaria italiana, celebrato ogni anno con orgoglio al Festival di Sandrigo.”
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