In coincidenza con il 60° compleanno, Baldi, realtà multicanale di riferimento nel comparto alimentare italiano, ha comunicato il suo nuovo corso strategico e illustrato un’analisi inedita sul consumo fuori casa. Dalla ricerca svolta su un campione di imprese clienti e collaboratori di Baldi sono affiorati diversi trend rappresentativi del comparto: incrementi a due cifre, carenze mirate su determinate provenienze e tagli, e una richiesta sempre più legata ai valori (tracciabilità, sostenibilità) costituiscono alcuni dei nodi critici delle sfide che attendono il settore nei prossimi anni.
I numeri sono stati comunicati in occasione della manifestazione celebrativa di questo rilevante obiettivo aziendale intitolata Dal food service al food strategy (Portonovo di Ancona, 6 ottobre 2025), durante la quale hanno preso la parola, oltre alla leadership aziendale – Angela ed Emiliano Baldi, rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato, e Luca Scorcella, Direttore commerciale -, anche alcuni nomi di spicco del panorama italiano del food, della cultura e del management: Cristina Bowerman, chef stellata e imprenditrice, Angelo Bondi, food scout e trend analyst, e Oscar Di Montigny, autore e speaker internazionale.
Ritornando all’indagine, di seguito alcune evidenze chiave fornite dal panel dei clienti professionali di Baldi:
- Forniture alimentari: +17% l’aumento medio degli acquisti negli ultimi 12 mesi, il 51,5% degli operatori indica rincari tra +20% e +30%
- Carne bovina di qualità: +19,9% l’aumento medio, il 62% segnala incrementi +20% / +30%
- Il 65% degli intervistati non registra difficoltà di approvvigionamento su tagli/provenienze particolari, a differenza di un 21% che evidenzia criticità, individuando Argentina, Nuova Zelanda, USA e tagli Angus/Ribs tra le aree più critiche
- Il 41,9% delle aziende intervistate ritiene che sostenibilità e tracciabilità abbiano un peso molto importante nell’orientare le scelte di acquisto dei consumatori
La ricerca fotografa un prezzo della qualità in salita, una disponibilità limitata su determinate provenienze e una clientela che valorizza tracciabilità e sostenibilità.
“Il nostro settore sta cambiando sotto spinte che non nascono dal food ma dall’economia reale: l’intelligenza artificiale agentica, le nuove infrastrutture digitali, la transizione energetica e la de-globalizzazione ridisegnano filiere, costi e competitività” – ha affermato Emiliano Baldi. “Lo dicono chiaramente i principali osservatori internazionali e lo vediamo tutti i giorni nei fatti: catene di fornitura che si avvicinano, maggiore instabilità, inflazione più marcata sulle carni bovine. In questo scenario non basta più servire prodotti: bisogna aiutare i clienti a fare scelte rapide, informate e sostenibili”.
Nel quinquennio appena trascorso Baldi ha registrato una progressione economica notevole: i ricavi sono saliti da 26 milioni di euro nel 2019 a circa 42 milioni di euro nel 2024, equivalenti a +61%, e nel 2025 la società intende preservare volumi e mix in un contesto complicato dall’inflazione di filiera e dalla volatilità delle materie prime, focalizzando le energie su efficienza operativa, miglioramento delle rese e valorizzazione qualitativa dell’offerta.
Questa dinamica finanziaria testimonia una trasformazione paradigmatica: Baldi non rappresenta più esclusivamente un distributore, ma un alleato strategico che evolve da un modello lineare a un ecosistema circolare in cui dati, competenze e formazione vengono condivisi per produrre risultati misurabili. Il proposito è duplice: da una parte contenere i costi attraverso ingegneria del menù, sostituzioni intelligenti per origine o taglio e ottimizzazione dei processi di cucina; dall’altra incrementare la resa lavorando su porzionatura, gestione degli scarti, shelf-life e organizzazione delle brigate, così da sostenere il pricing con una narrazione di filiera credibile, basata su tracciabilità, benessere animale e chiara dichiarazione dell’origine.
In tale prospettiva si colloca il lancio dell’ecosistema digitale Baldi: un’applicazione svelata durante il 60° anniversario (in versione prototipale) che non si configura come e-commerce, ma come punto di contatto tra un data lake di prodotto e l’expertise umana degli specialisti di Baldi. L’app rappresenta un simbolico e innovativo “consulente in tasca” che mette a disposizione del ristoratore strumenti operativi per decidere e agire: l’analisi del menù a partire da una semplice foto o upload, per ottenere suggerimenti su ingredienti alternativi, impatti su food cost e resa; la lettura delle dotazioni reali di cucina tramite immagini, così da calibrare soluzioni praticabili nel contesto specifico di ciascun locale; un hub che integri contenuti e competenze, con linee guida operative, ricette tutorial, formazione on-demand e la possibilità di prenotare incontri con i consulenti.
L’avanzamento tecnologico non rimpiazza tuttavia la centralità delle persone: accanto alla nuova App permane infatti il valore irrinunciabile della relazione diretta con gli agenti sul territorio e con i food specialist Baldi, che proseguono nel garantire consulenza, supporto e vicinanza quotidiana ai ristoratori.
“Con oggi – conclude l’Amministratore delegato – Baldi passa dal food service alla food strategy: da un modello lineare a un ecosistema circolare che mette a fattor comune dati, competenze e formazione, anche attraverso una nuova app che non è un e-commerce ma l’interfaccia digitale del nostro know-how. È, metaforicamente, un consulente in tasca, che legge menù e dotazioni di cucina per proporre alternative di origine e taglio, ottimizzare food cost e resa, e sostenere il pricing con tracciabilità, benessere animale e una narrazione di filiera credibile. È lo stesso approccio che portiamo nel nostro lavoro quotidiano — dalla selezione internazionale alla valorizzazione di filiere locali — per connettere persone, competenze e futuro e creare valore condiviso lungo tutta la catena”.
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