Boom dell’alimentazione Plant Based tra etica e salutismo

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Tra le aree a maggior potenziale di crescita nel settore alimentare quello dei prodotti plant based, cioè di origine totalmente vegetale, è sicuramente tra i più promettenti, guadagnando progressivamente popolarità non solo tra chi segue uno stile di vita vegan ma anche tra chi vuole semplicemente incrementare la quota di alimenti che non siano di origine animale nella propria dieta.

Verdura, legumi, cereali, frutta secca, semi, anche sotto forma di farina, sono le fonti principali per la realizzazione di questi prodotti che l’industria lavora con sempre maggiore attenzione all’elemento gusto, in passato poco preponderante e oggi molto più considerato, condizione che sicuramente ha contribuito alla loro maggiore diffusione.

In Europa è la Germania la protagonista del mercato in questione, con un valore di quasi due miliardi di euro nel 2022 (+16% rispetto al 2021), seguita da Regno Unito, con un miliardo di euro, e dall’Italia, dove ha raggiunto i 680,9 milioni di euro (+9%).

Nel Belpaese, secondo una ricerca di NielsenIQ, sette famiglie su 10 (cioè 17,7 milioni) consumerebbero prodotti a base vegetale e quasi una famiglia su due li acquisterebbe abitualmente, un apprezzamento che riguarderebbe le diverse categorie merceologiche di questo comparto.

In particolare 13 milioni di famiglie italiane (51%) una volta alla settimana consumerebbero secondi vegetali come burger, affettati vegetali o sostituti dei formaggi, mentre 10,7 milioni (42%) acquisterebbero bevande vegetali. Meno diffuse le alternative vegetali allo yogurt che sarebbero consumate da 4,3 milioni di famiglie (17%) e i gelati e dessert a base vegetale consumati da 3,4 milioni (13%).

L’orientamento di un pubblico sempre più ampio verso il mondo plant based è sostenuto da una serie motivazioni. In primis quella etica, che attiene alla dimensione della reazione alla condizione di sfruttamento degli animali nell’ambito dell’industria alimentare, con una forte volontà di garantire condizioni di vita più rispettose. Poi ci sono questioni riconducibili alla sempre più diffusa esigenza di abbracciare uno stile di vita sano e qui numerosi studi confermerebbero che adottare una dieta a base vegetale apporterebbe significativi benefici in termini di benessere fisico, andando anche a prevenire alcune patologie. Da non sottovalutare il DNA sostenibile dei cibi vegetali che, richiedendo un minor consumo di risorse naturali, contribuirebbero a contenere l’impronta carbonica pro capite.

Lo scenario è ben chiaro al mondo dell’industria che risponde al nuovo approccio all’alimentazione in rapida ascesa lanciando linee di prodotto dedicate, come nel caso eclatante di Ferrero con Nutella che ha oggi anche la sua versione Plant Based. 

Ci si aspetta un’accelerazione in questa direzione anche nel mondo della ristorazione e del fuoricasa dal momento che quanto era stato inizialmente etichettato come una moda si sta concretamente dimostrando come trend in via di consolidamento e che il progressivo perfezionamento delle tecniche produttive garantirebbe una sempre maggiore appetibilità di questo tipo di proposte.

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