La grande novità presentata da 28 Pastai al Pitti Taste 2024 è la pasta integrale di farro dicocco. Il farro è un cereale che vanta una storia millenaria, le cui origini risalgono a oltre 10.000 anni fa. Questo “grano antico” è stato da sempre un alimento prezioso.
Uno dei tipi di farro più noti è il farro dicocco che ha trovato una dimora ideale sulle colline Frentane, a circa 700 metri sul livello del mare, un’area già conosciuta per la sua coltivazione in epoca romana.
Precursore del frumento moderno, si differenzia per una serie di caratteristiche nutrizionali distintive: è ricco di proteine, una fonte inesauribile di fibre facilmente digeribili, e abbonda di aminoacidi essenziali, vitamine e minerali, il tutto con un contenuto ridotto di grassi. Inoltre si distingue per la sua ricchezza di carboidrati e fibre, nonché per la presenza significativa di sali minerali come il fosforo e il potassio, oltre ad una modesta quantità di niacina, o Vitamina B3.
Per la pasta integrale di farro dicocco sono al momento disponibili i formati: Penne rigate, Spaghetti, Linguine, Rigatoni e Fusilletti. La maggioranza dei formati corti è stata prediletta ipotizzando delle ricette fresche e leggere in vista dell’estate.
28 Pastai, il pastificio di Gragnano.
28 Pastai è un piccolo pastificio artigianale situato a picco sulla Valle dei Mulini di Gragnano. All’inizio dell’800, la sorgente Forma alimentava 28 mulini, ed in piena armonia sorgevano 28 pastifici. L’esperienza dei primi è diventata la forza dei secondi. Quel preciso momento ha ispirato il nome del brand: 28 Pastai. Ed è attraverso i volti dei pastai, i loro nomi, le loro storie, che l’azienda racconta la propria pasta, unendo in un giusto equilibrio la tradizione e la proiezione verso il futuro.
Le storie dei 28 pastai, raccolti dalle nonne di Gragnano, sono affascinanti ed evocative, a metà tra leggende e memoria. I loro nomi sono: Alfonso, Angela, Aniello, Antonio, Baldassarre Carmine, Ciro, Egidio, Emidio, Francesco, Gaetano, Gennaro, Gerardo, Giacomo, Gigino, Gioacchino, Giovanni, Mimì, Nicola, Pasquale, Peppone, Raffaele, Rino, Sabatino, Salvatore, Saverio, Sebastiano e Vincenzo. (a questo link le loro storie: https://www.28pastai.it/le-storie-dei-28-pastai-di-gragnano/).
Se le storie dei 28 pastai arrivano da un universo antico, la storia del Pastificio 28 Pastai comincia in quello che nel 1934 era il Molino e Pastificio Emidio Di Nola, sulla Valle dei Mulini di Gragnano. Emidio rappresenta la terza generazione di artigiani pastai. Suo nonno, Antonio, impastava i maccheroni a mano e così suo figlio Raffaele, che decise di aprire il primo pastificio “Di Nola”, di generazione in generazione. Fino ad Emidio, che nel 1890 si mette in proprio e nel 1934 acquista l’opificio, all’epoca già Pastificio Parlato. La vecchia insegna svetta ancora in cima all’edificio, facendo riaffiorare i ricordi di un bambino che deve il suo nome proprio ad Emidio Di Nola, figlio di un dipendente di quello stesso pastificio che scelse quel nome come gesto di riconoscenza. Un bambino che respirava il profumo della pasta, che correva tra i filari e soffiava bolle di sapone usando gli zitoni come cannucce, mentre sognava di creare “la pasta più buona del mondo”. Un sogno che, dopo 50 anni, è diventato una realtà proprio nei luoghi della sua infanzia. Dopo anni alla ricerca di quella qualità, di quel profumo, di quel colore giallo paglierino che non ha mai dimenticato.
Pasta di Gragnano IGP con grano 100% italiano, certificata in blockchain, con zero pesticidi e glifosato e una vera essiccazione lenta a basse temperature.
La semola che viene usata per la produzione della pasta firmata 28 Pastai proviene da un’accurata selezione dei migliori grani duri italiani, quelli che crescono lungo la costiera adriatica centrale, tra Abruzzo e Molise, sulle colline frentane. Una terra di grano, vigneti e uliveti, solcata da fiumi e torrenti, dove il dolce alternarsi delle brezze del mare e di terra esaltano la vocazione di questo territorio per la coltivazione di frumento di alta qualità che non necessità di pesticidi.
La pasta viene lavorata con metodi tradizionali, trafile di bronzo e una vera essiccazione lenta a basse temperature. Tramite il QR Code presente su ogni confezione, il consumatore può seguire, in piena trasparenza, tutti i passaggi tecnici nel dettaglio. Per questo la pasta di 28 pastai è la prima pasta di Gragnano la cui filiera è tracciata con una certificazione digitale in blockchain.
Il prodotto ha ottenuto fin da subito l’indicazione Geografica Protetta “Pasta di Gragnano”, riservata alle paste alimentari che rispondono alle condizioni e ai requisiti stabiliti dal presente disciplinare di produzione. La “Pasta di Gragnano” è il prodotto ottenuto dall’impasto della semola di grano duro con acqua della falda acquifera locale.
Garantire un piatto di pasta buono e sano è una delle missioni di 28 Pastai. Per questo il prodotto è certificato da Bureau Veritas con Zero Pesticidi e Zero Glifosato.
La salubrità del prodotto è dovuta anche ad una maglia glutinica protettiva che intrappola l’amido: questo si traduce in una pasta più digeribile e con un indice glicemico più basso. Inoltre, la pasta di 28 Pastai è sostenibile: vengono realizzati pack realizzati in carta e bio-plastica, 100% riciclabili.
I formati.
Il Pastificio 28 Pastai offre una scelta tra 31 formati di pasta (22 di pasta corta e 9 di pasta lunga), dai più iconici ai meno diffusi. Nessuno di questi è definito un “formato speciale” poichè per scelta aziendale si è voluto mettere sullo stesso piano ogni tipo di formato. Troviamo: Linguine, Calamarata, Spaghetti alla chitarra, Mezzi Paccheri (lisci e rigati), Paccheri lisci, Bucatini, Fettucce, Pennacce rigate, Casareccia, Fusilletti, Mezze Maniche rigate, Spaghetti, Spaghettini, Spaghettoni, Mezze Penne (rigate e lisce), Pasta Mista, Penne lisce, Tubettoni rigati, Ziti tagliati, Tubetti (lisci e rigati), Mezzanelli, Rigatoni, Trecce, Candele e Mafalde.