Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Cacao e Mais

Ogni settimana Areté invia gli highlights più significativi sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood: cacao e mais.

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Ogni settimana Aretè invia gli highlight sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli.

CACAO

Dopo l’inflazione record delle ultime quattro campagne, i consumi di cacao mostrano chiari segnali di rallentamento. I grindings (le trasformazioni di fava di cacao), nelle principali aree di consumo risultano infatti in deciso calo.

L’Associazione Europea del Cacao segnala come i grindings del secondo trimestre 2025 siano diminuiti del 7,2% su base annua a 331.762 t, il dato più basso per il trimestre dal 2019/20 e un calo più marcato rispetto alle aspettative del -5%.
L’Associazione del Cacao dell’Asia segnala invece un calo sul Q2 2025 del 16,3% su base annua a 176.644 t, il dato più basso delle ultime 8 campagne per il trimestre.
L’Associazione del Cacao del Nord America riporta infine un calo del 2,8% su base annua a 101.865 t, il dato più basso almeno delle ultime 13 campagne per il trimestre.
Secondo le analisi di Areté, da inizio campagna (ottobre 2024), i grindings complessivi delle tre aree segnano un -9,4% su base annua e un -10% rispetto al trimestre precedente, il livello più basso dalla campagna 16/17.

I prezzi della fava di cacao quotata sul mercato finanziario The ICE Europe, da metà maggio, hanno segnato un -38%, -12% solo nell’ultima settimana. A luglio il prezzo medio risulta del 24% inferiore rispetto al luglio 2024, ma ancora del 185% superiore rispetto alla media dei 5 anni pre-campagna 23/24.

MAIS

Nelle prime settimane di luglio i prezzi europei del mais sono tornati a salire dopo cinque mesi consecutivi di ribassi: in media, rispetto a giugno, +6,8% sulla prima scadenza di Euronext e +5% su Bordeaux. Anche i listini nazionali hanno registrato aumenti: +3,4% per il mais a uso alimentare a Milano e +5,6% per il contratto 103 a Bologna, che ha toccato i massimi da agosto 2024. Secondo quanto evidenziato da Areté, il rialzo del mais ha frenato i ribassi del frumento tenero di base, che aveva aperto la nuova campagna in calo dell’8% a Bologna complice un raccolto europeo abbondante, ma che tra fine giugno e metà luglio ha recuperato il 3,4%. Il principale fattore rialzista sul mercato del mais è la preoccupazione che le condizioni meteo sfavorevoli in Unione Europea e nell’area del Mar Nero possano compromettere le rese della prossima campagna. Temperature elevate e scarse precipitazioni hanno portato l’umidità del suolo ai minimi storici, mentre l’indice di vegetazione NDVI rimane nettamente sotto la media pluriennale. Considerando anche la riduzione prevista delle superfici coltivate in UE (-5,2% secondo USDA), queste criticità potrebbero limitare fortemente il potenziale produttivo del 2025/26, campagna che dovrebbe aprire con scorte iniziali in calo del 13%, aumentando così l’importanza del nuovo raccolto per garantire adeguati livelli di approvvigionamento.

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