I cocktail non sono mai solo semplici bibite: sono anche storie, simboli e -qualche volta – frutto di astute invenzioni del marketing. Più spesso di quanto si possa immaginare. Quanto c’è di reale dietro alle leggende di alcuni dei più celebri drink lo racconta con ironia Nicolò Zuliani nel libro Cocktail e bugie: Come il marketing ce l’ha data a bere. Qui ti sveliamo la realtà dietro a tre drink: Long Island Iced Tea, Rusty Nail e Invisibile.
Long Island Iced Tea
Il mito racconta che il Long Island Iced Tea sia nato negli anni ’20, nel pieno del Proibizionismo americano. Un drink che, grazie al suo aspetto innocuo, simile al tè freddo, avrebbe permesso ai ricchi di Long Island di continuare a bere alcol sotto il naso delle autorità. Raffinato e astuto, almeno secondo la leggenda.
Perché è impossibile:
- Ingredienti anacronistici: il Long Island Iced Tea include tequila, un distillato messicano che, all’epoca del Proibizionismo, era quasi sconosciuto e difficilmente reperibile negli Stati Uniti. Anche la combinazione di gin, vodka, rum e triple sec non rispecchia le abitudini di consumo di quel periodo.
- Documentazione storica: non ci sono prove che un cocktail con questa ricetta fosse servito durante il Proibizionismo. La prima menzione del Long Island Iced Tea risale agli anni ’70, quando Robert “Butt” Rosebud lo creò durante un contest di bartending.
- Aspetto ingannevole non necessario: l’idea che un drink dovesse sembrare tè freddo è affascinante, ma irrealistica. Durante il Proibizionismo, gli alcolici venivano consumati principalmente in speakeasy, lontano da occhi indiscreti, rendendo inutile una strategia del genere.
La realtà? Questo cocktail non ha nulla a che vedere con il Proibizionismo. Per comprendere l’origine del Long Island Iced Tea, bisogna immergersi nella vivace atmosfera degli anni ’70 al Oak Beach Inn, un locale leggendario di Long Island. Il bar era noto per il suo pubblico eterogeneo e caotico, un mix di motociclisti, studenti universitari e personaggi eccentrici in cerca di divertimento. Non era certo un locale chic, quanto piuttosto un tempio della sregolatezza e della libertà. In questo contesto, Robert “Butt” Rosebud creò il cocktail nel 1972 durante un contest di bartending. Il Long Island Iced Tea si diffuse soprattutto nei campus universitari, dove la sua alta gradazione alcolica e il sapore gradevole lo resero un must.
Ricetta del Long Island Iced Tea:
Nonostante la sua falsa associazione al Proibizionismo, il Long Island Iced Tea resta uno dei cocktail più ordinati al mondo, amato per la sua potenza e semplicità.
- 2 cl gin
- 2 cl vodka
- 2 cl tequila
- 2 cl rum chiaro
- 2 cl triple sec
- 2 cl succo di limone
- 2 cl sciroppo di zucchero
- Una spruzzata di Coca-Cola
Preparazione:
Shakera tutti gli ingredienti, tranne la Coca-Cola, con ghiaccio. Versa in un bicchiere highball e completa con la Coca-Cola. Guarnisci con una fetta di limone.
Rusty Nail
Si racconta che, nel 1746, il principe Charles Edward Stuart, in fuga dopo la battaglia di Culloden, abbia trovato rifugio presso il capitano John MacKinnon sull’isola di Skye. Per ringraziarlo, il principe gli avrebbe donato la ricetta del Drambuie, un liquore a base di whisky, miele di erica, erbe e spezie. Il clan MacKinnon avrebbe custodito gelosamente la formula fino al 1869, quando fu condivisa con John Ross, gestore del Broadford Hotel, che iniziò a servirlo ai suoi clienti.
Perché è impossibile:
- Nessuna prova storica: Non esistono documenti o testimonianze che colleghino il Drambuie al principe Stuart. La storia è stata probabilmente inventata per conferire un’aura di nobiltà al liquore.
- Nascita moderna del cocktail: Il Rusty Nail è stato creato nel 1937, quasi due secoli dopo la presunta fuga del principe. Il cocktail è nato durante la British Industries Fair e la sua popolarità crebbe solo negli anni ’50.
- Motivi commerciali: Associare un prodotto a una figura storica carismatica come il principe Stuart è una classica strategia di marketing, utilizzata per dare credibilità e fascino al Drambuie.
La realtà? Pare che la prima unione tra scotch whisky e Drambuie si debba a un bartender newyorkese che nel 1937 durante il B.I.F. (British Industry Fair) fece un cocktail a base di tre parti di scotch whisky e una di Drambuie con una goccia di angostura. Il Rusty Nail deve parte della sua fama al leggendario 21 Club di New York, un locale esclusivo che ha segnato la cultura del bere del XX secolo. Aperto negli anni ’30, il 21 Club era molto più di un bar: era un simbolo di eleganza e status sociale, frequentato da politici, attori e musicisti di fama mondiale. Tra i suoi habitué più celebri, nientemeno che Frank Sinatra, Dean Martin e l’intero Rat Pack, che giocò un ruolo cruciale nel renderlo un’icona. Negli anni ’50 e ’60, il drink veniva servito in bicchieri Old Fashioned, spesso accompagnato da una scorza di limone, e si associava a un’immagine di lusso e successo. La menzione ufficiale nel New York Times nel 1963, quando Gina MacKinnon, presidente della Drambuie Liqueur Company, approvò il cocktail come “versione ufficiale” del mix, fu la spinta definitiva che consolidò la sua posizione nei bar più prestigiosi.
Ricetta del Rusty Nail:
Con il suo mix di scotch e Drambuie, è un simbolo di raffinatezza e tradizione scozzese, perfetto come after-dinner.
- 6 cl whisky scozzese
- 3 cl Drambuie
Preparazione:
Versa gli ingredienti in un bicchiere Old Fashioned con ghiaccio. Mescola delicatamente.
Invisibile
Negli anni ’80, Rimini era il cuore pulsante della movida italiana. L’Invisibile nasce, secondo il mito, in una discoteca locale, quando una giovane bartender, stanca di un cliente molesto, gli servì un cocktail di soli superalcolici. Il risultato? Il cliente lo bevve senza battere ciglio e il drink divenne il simbolo di chi voleva dimostrare la propria tolleranza all’alcol.
Perché è improbabile:
- Smentita: La storia è stata inventata dall’autore, come lui stesso scrive.
La realtà? L’Invisibile non ha un papà ufficiale. Andava di moda in discoteca negli anni ’90 tra i giovani squattrinati perché basta berne uno per sentirsi alticci. Oggi sta tornando alla ribalta. Siamo onesti, però: non è bilanciato e lo beve solo chi cerca la potenza, senza apprezzare gusto e profumo del cocktail.
Ricetta dell’Invisibile:
- 2 cl gin
- 2 cl vodka
- 2 cl tequila
- 2 cl rum chiaro
- 2 cl triple sec
- 2 cl succo di limone
- 2 cl sciroppo di zucchero
Preparazione:
Shakera tutti gli ingredienti con ghiaccio e versa in un bicchiere highball.
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