​Alla scoperta della Caipirinha: storia, ricetta e… Sherlock Holmes

0
32

Cocktail simbolo del Brasile in tutto il mondo, la Caipirinha non può che essere a base di cachaça, il distillato nazionale del Paese prodotto dalla canna da zucchero come il rum, ma con tecniche e processi differenti. La sua popolarità è tale che, nel 2003, il governo di Brasilia l’ha dichiarata ufficialmente bevanda tipica del Brasile. Divenuta famosa in tutto il mondo negli anni ’90, ha in realtà alle spalle una storia ben più antica, iniziata fra marinai e pozioni medicinali.

La storia

Sulla nascita di questo drink si tramandano svariate leggende. L’antenato della Caipirinha sarebbe una bevanda diffusasi attorno al 1856 a Paraty, nello stato di Rio de Janeiro, dove i marinai bevevano una dose di cachaça mescolata con succo di limone per prevenire lo scorbuto. Secondo l’Istituto Brasiliano della Cachaça, nel 1918, in piena pandemia di spagnola, questa bevanda sarebbe stata modificata nella città di Piracicaba, nell’entroterra di San Paolo, con l’aggiunta di miele e aglio, per ottenere un rimedio capace di alleviare febbre, influenza e mal di gola. Successivamente, il miele fu sostituito dallo zucchero e l’aglio eliminato, trasformando la bevanda in un drink fresco e dissetante, grazie anche all’impiego di ghiaccio.

Stando ad altre fonti, il cocktail potrebbe essere un’evoluzione della celebre Batida de Limão (cachaça, lime, zucchero, ghiaccio, acqua opzionale), il drink preferito della regina del Portogallo Carlota Joaquina che, con l’intera Corte portoghese, si rifugiò in Brasile all’inizio dell’Ottocento durante le guerre napoleoniche.

Comunque sia, la Caipirinha deve molta della sua fortuna alla Semana de Arte Moderna, importante manifestazione che si tenne a San Paolo nel 1922, durante la quale molti artisti la assaggiarono e apprezzarono, contribuendo poi a diffonderla nel resto del Paese. Qui è stata declinata in tante versioni diverse, più o meno dolci o fruttate, anche se un decreto firmato nel 2009 dall’allora presidente Lula stabilisce che la vera Caipirinha brasiliana debba essere composta esclusivamente da cachaça, lime e zucchero.

Utilizzando distillati diversi, poi, da questo cocktail sono stati sviluppati diversi twist divenuti a loro volta dei classici: dalla Caipiroska alla Caipirissima. Ma sia chiaro: in tutto il Brasile gli esperti concordano, si possono cambiare gli altri ingredienti, ma la vera Caipirinha è sempre e solo con la cachaça.

In Italia, come in molti altri Paesi, la Caipirinha è divenuta popolare soprattutto a partire dagli anni ’90, sulla scia dei cocktail tropicali tanto di moda in quel periodo.

Il nome

Il nome del più celebre cocktail brasiliano deriva dalla parola paulista caipira, ovvero “contadino”, in quanto nasce nelle zone rurali del Brasile. Il termine sarebbe un’evoluzione di curupira, che nell’antica lingua indigena tupi significa “campi” ed è anche il nome di una figura mitologica tuttora parte del folklore brasiliano, raffigurata come un demone che protegge le foreste.

La ricetta IBA della Caipirinha

L’International Bartenders Association (IBA) ha incluso la Caipirinha nella propria lista di cocktail ufficiali nel 1986, in occasione della prima revisione del suo ricettario.

Tecnica: Muddle

Bicchiere: Old fashioned

Ingredienti:

  • 60 ml di cachaça
  • 1 lime
  • 2 cucchiaini da tè di zucchero di canna bianco

Preparazione: Tagliare il lime in 4-6 pezzi, eliminando la parte bianca centrale che potrebbe dare un sapore amaro, e metterli nel bicchiere con lo zucchero. Pestare bene per ricavare il succo e gli oli essenziali, sciogliendo al tempo stesso lo zucchero. Aggiungere la cachaça; infine, riempire di ghiaccio tritato e mescolare bene.

Le varianti

Come detto, in Brasile la Caipirinha è stata reinterpretata in numerose varianti e, sostituendo la cachaça con altri distillati, ha dato vita a twist divenuti ricette a sé stanti. Ecco le principali:

  • Caipiroska: con vodka
  • Caipirissima: con rum
  • Caipirita: con tequila
  • Sakerinha (o Capisake): con sakè

La Caipirinha al cinema

Nel film O Xangô de Baker Street (in inglese A Samba for Sherlock, mai doppiato in italiano), produzione brasiliano-portoghese del 2001 tratta dal romanzo Una samba per Sherlock Holmes di Jô Soares (questo sì, tradotto anche in italiano) e diretta da Miguel Faria Jr., la trama “ricama” fra l’altro sulla Caipirinha.

Nella storia, il cocktail viene fantasiosamente immaginato come inventato dal dottor Watson, nell’intento di preparare un tonico per permettere a Sherlock Holmes di combattere il caldo di Rio de Janeiro.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it e MixologyItalia.com