32 Via dei Birrai – il birrificio artigianale nato nel 2006 in Veneto per volere di tre amici, Loreno Michielin, Fabiano Toffoli e Alessandro Zilli, ha conquistato il premio Eccellenza attribuito dalla prestigiosa Guida alle Birre d’Italia di Slow Food.
Il riconoscimento è stato annunciato durante la presentazione dell’edizione 2025 della Guida, la più importante pubblicazione sulla produzione brassicola italiana di eccellenza, firmata da Slow Food Editore; l’uscita del volume è stata l’occasione per radunare i migliori birrai d’Italia e per fare un punto della situazione sullo stato di salute del settore, sempre estremamente dinamico e vivace.
Per 32 Via dei Birrai il premio Eccellenza non è invero una novità: già da tempo – la Guida viene pubblicata ogni due anni, la prima edizione è uscita nel 2008 – l’azienda con sede a Pederobba (Treviso) riceve regolarmente allori da Slow Food per la qualità estrema delle sue birre.
Proprio quello che si proponevano fin dall’inizio i tre soci amici, Loreno Michielin, Fabiano Toffoli e Alessandro Zilli: «Quando cominciammo, quasi 20 anni fa, già la Penisola pullulava di tanti microbirrifici. Ma era tutta un’improvvisazione… sorsi a caso! Perché la birra non perdona: specie in quella ad alta fermentazione com’è la nostra, non puoi sbagliare nulla; il buon birrificio deve fornire uno standard, una costanza di qualità. Il sapore e la persistenza devono essere sempre uguali nel tempo, altrimenti il consumatore rimane deluso». La costanza era appunto l’obiettivo principale dei tre fin dal tempo di quelle chiacchiere al bar da cui tutto è scaturito: riuscire insomma a proporre una birra d’eccellenza, studiata e realizzata con la cura che solo un’impresa di dimensioni contenute può garantire, ma facendo sì che l’asticella del sapore rimanesse là, fissa in alto, senza svarioni. Missione compiuta.
Nella Guida 2025 alle Birre d’Italia di Slow Food, curata da Luca Giaccone ed Eugenio Signoroni, sono ben 511 le aziende segnalate e raccontate, di cui 49 premiate con la Chiocciola, 101 con l’Eccellenza e 43 con l’inedito Premio filiera, che valorizza l’autoproduzione delle materie prime. E sono 2634 birre assaggiate e descritte dagli oltre 100 collaboratori sparsi su tutto il territorio nazionale.
32 VIA DEI BIRRAI è l’azienda creata nel 2006 a Pederobba (Treviso) da tre amici che desideravano cambiare il mondo dei microbirrifici italiani, troppe volte caratterizzato dalla qualità incostante delle proprie produzioni. I veneti Fabiano Toffoli (classe 1973, oggi mastro birraio), Loreno Michielin (classe 1968, direttore commerciale) e Alessandro Zilli (classe 1971, responsabile della ricerca e dello sviluppo) hanno imposto il loro standard: adesso 32 è una realtà tra le più consolidate, dinamiche e innovative del settore, nel nostro Paese. È un birrificio che rimane piccolo nei numeri – sette dipendenti più i fondatori, 350 mila bottiglie all’anno – e quindi sa garantire un’attenzione di tipo artigianale, una cura del prodotto che i big proprio non possono permettersi; ma che, nel contempo, si caratterizza per un approccio industriale nei criteri di produzione, «il buon birrificio deve fornire uno standard, una costanza di qualità. Il sapore e la persistenza devono essere sempre uguali nel tempo, altrimenti il consumatore rimane deluso».
LE BIRRE – 32 Via dei Birrai, produce otto tipi diversi di birre, ognuno caratterizzato da uno specifico colore nell’iconica etichetta. La Audace è una bionda totalmente biologica doppio malto che ha fatto messe di premi, dal secondo posto del Best Bio Beer 2022 all’oro dei World Beer Awards 2018. La Nebra è un’ambrata dolce con nuances di fiori di sambuco, medaglia d’oro ai World Beer Awards 2019. E ancora: la Oppale è una bionda luppolata, la Curmi una bianca speziata con note di coriandolo e scorza d’arancio. Poi ci sono sorsi più particolari, per palati esigenti, come quelli della Atra, una bruna morbida, della Admiral, rossa doppio malto, della Tre+due, leggera speziata con sentori di coriandolo e scorza d’arancia amara, e della Nectar, bruna al miele di castagno del Grappa, prodotta solo per il Natale. E poi c’è la Ambita, birra chiara monoluppolo, 100% italiana perché prodotta esclusivamente con ingredienti locali.
Fonte: Horecanews.it