AIC e il rientro a scuola: 34mila studenti celiaci tutelati dalla Legge 123/2005

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Il rientro a scuola rappresenta un momento delicato per tutti gli studenti, ma assume complessità particolari per gli oltre 34mila bambini e ragazzi celiaci della scuola dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado, che rappresentano circa il 13% del totale delle persone diagnosticate secondo i dati del Ministero della Salute 2023. Per questi giovani, alle normali incertezze di inizio anno si aggiungono le preoccupazioni legate alla gestione del pasto senza glutine in mensa.

Vent’anni di tutele: la rivoluzione della Legge 123/2005

Prima del 2005 non esisteva alcuna norma specifica a tutela degli studenti celiaci, che non avevano diritto al pasto senza glutine in mensa ed erano esposti al rischio di esclusione sociale. Oggi, a vent’anni dalla sua emanazione, la Legge quadro n. 123 del 4 luglio 2005 “Norme per la protezione dei soggetti malati di celiachia” – fortemente voluta ed elaborata con la collaborazione di AIC – ha trasformato il panorama della ristorazione scolastica.

Secondo i dati del Ministero della Salute (Relazione al Parlamento 2023), in Italia 35.298 mense, di cui 24.829 scolastiche (70%), erogano pasti senza glutine per i celiaci che ne fanno richiesta. Queste mense sono distribuite sul territorio nazionale in modo omogeneo e proporzionale al numero di persone celiache.

La visione di AIC: mensa come diritto e inclusione sociale

“La mensa scolastica è parte integrante della vita sociale dei giovani, per questo AIC si è fortemente battuta per l’approvazione della Legge n.123 del 2005 che, oltre a definire per la prima volta la celiachia una ‘malattia sociale’, ha introdotto il diritto dei celiaci al pasto senza glutine nelle mense pubbliche”, dichiara Rossella Valmarana, Presidente di AIC – Associazione Italiana Celiachia.

“Mi fa piacere ricordare che il quadro di tutele della Legge n.123 fa dell’Italia l’avanguardia europea per la celiachia rispetto agli altri paesi europei: rappresenta, infatti, un esempio virtuoso di sostegno e di inclusione sociale dei pazienti che oggi vedono garantito il loro diritto a ricevere il pasto senza glutine nelle mense della scuola pubblica italiana e, laddove ci sono ancora alcuni casi di mancata o parziale applicazione, AIC interviene tempestivamente”.

Progetti educativi gratuiti: “In fuga dal glutine” e “A scuola di celiachia”

L’impegno di AIC si concretizza in due progetti gratuiti finanziati con i fondi del 5 per mille:

“In fuga dal glutine”

Rivolto agli insegnanti delle scuole dell’infanzia e primaria, il progetto offre strumenti educativi attraverso giochi collettivi, quaderni didattici e favole per spiegare agli alunni cos’è la celiachia. L’iniziativa promuove l’educazione alla diversità alimentare e culturale, intesa come risorsa e ricchezza.

Il programma prevede un incontro formativo con i docenti su celiachia, dieta senza glutine e gestione delle difficoltà nella vita scolastica, accompagnato da materiale didattico specifico per l’uso in classe.

“A scuola di celiachia”

Il programma nazionale di formazione per gli Istituti Alberghieri si rivolge ai “ristoratori di domani”, fornendo conoscenze sulla celiachia, sulle esigenze nutrizionali e sulla gestione del servizio senza glutine.

Gli studenti possono svolgere progetti di Alternanza Scuola Lavoro presso locali aderenti al programma Alimentazione Fuori Casa senza glutine di AIC, che raccoglie 4.000 esercizi commerciali formati sulla celiachia.

La formazione, svolta da docenti esperti AIC e integrata con laboratori pratici, include materiale didattico per aiutare gli insegnanti a sviluppare consapevolezza verso chi convive con intolleranze alimentari.

Italia leader europeo nella tutela della celiachia

L’Associazione Italiana Celiachia si impegna quotidianamente per informare insegnanti, personale scolastico, famiglie e studenti, con l’obiettivo di rendere la scuola un ambiente sicuro e inclusivo. Il sistema di tutele italiano rappresenta un modello per l’Europa, garantendo che la mensa scolastica diventi un’occasione di convivialità anziché una fonte di stress per gli studenti celiaci.

Questa rete di protezione e formazione dimostra come le politiche inclusive possano trasformare una condizione medica in un’opportunità di crescita sociale e culturale per l’intera comunità scolastica.

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