Pasta Italiana: nasce il disciplinare per autoregolamentare i claim volontari

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Cinquantasette anni fa, con la Legge di Purezza i produttori italiani hanno fissato i parametri che, ancora oggi, permettono alla nostra pasta di essere la migliore al mondo, determinando gli standard qualitativi e i criteri ai quali ci si deve attenere per la loro produzione: l’obbligo di impiegare esclusivamente grano duro nel rispetto di precisi parametri analitici, quali umidità, proteine ed acidità e definendo puntualmente le denominazioni di vendita del prodotto, in base a precisi parametri di riferimento. Oggi i pastai di Unione Italiana Food rinnovano l’impegno per la qualità e la trasparenza adottando un Disciplinare per la autoregolamentazione dei claim volontari utilizzati nella comunicazione pubblicitaria della pasta: un percorso volontario con cui i produttori italiani di pasta si impegnano a fornire al consumatore informazioni sempre più chiare. 

Proposto e approvato all’unanimità dai produttori di pasta di Unione Italiana Food, con riferimento anche alla pasta a denominazione tutelata, obiettivo del Disciplinare è quello di garantire una comunicazione sulla pasta imparziale, trasparente e rigorosa. Il documento fornisce indicazioni sui claim di natura volontaria utilizzati nella comunicazione pubblicitaria della pasta, per assicurare che il contenuto dei messaggi sia non solo conforme alla vigente normativa europea, nazionale ed autodisciplinare in materia di corretta e leale comunicazione pubblicitaria, ma anche alla normativa in tema di claim etici che stabiliscono un’implicazione sociale sul consumo di un prodotto, o una correlazione tra l’acquisto di un prodotto e la sua positiva ricaduta sociale*.

DAGLI INGREDIENTI AL PROCESSO PRODUTTIVO, LE CATEGORIE DEI CLAIMS DEL DISCIPLINARE

Dalle caratteristiche organolettiche e nutrizionali della pasta e delle materie prime impiegate ai diversi metodi di produzione, fino ai formati funzionali ai condimenti e alle ricette, ogni claim pubblicitario utilizzato per promuovere la pasta deve sempre ispirarsi ai principi di onestà, veridicità e correttezza con affermazioni verificabili, non ingannevoli, che garantiscano un valore aggiunto ancora presente al momento dell’acquisto e del consumo, basate su dati scientifici pertinenti o certificazioni di autorità pubbliche e coerenti con la normativa applicabile. I consumatori, infatti, devono poter compiere la propria scelta commerciale in maniera libera e consapevole. Qui di seguito le categorie di claim su cui si è concentrata l’attenzione del disciplinare:

•    Ingredienti (grano duro, semola o acqua): caratteristiche della materia prima utilizzata come origine o antichità e specie varietale.
•    Prodotto (pasta): caratteristiche della pasta e/o suoi aspetti qualitativi come tenuta in cottura, tenacità, colore.
•    Processo produttivo: caratteristiche di processo relative alla materia prima e alla pasta come la macinazione, la decorticazione e la lavorazione del grano così come fasi, processi e tecniche di produzione della pasta.
•    Definizione di “Artigianalità” riferita alla pasta
•    Sostenibilità: sostenibilità/circolarità del processo produttivo, dal campo alla tavola o in una specifica fase del processo produttivo.
•    Riciclabilità e sostenibilità degli imballaggi
•    Sicurezza alimentare del prodotto: vanto in merito all’assenza di uno o più contaminanti o fitofarmaci.
•    Proprietà nutrizionali: sono quelle indicazioni che sottintendono che un alimento abbia particolari proprietà nutrizionali benefiche, dovute al contenuto di uno o più nutrienti, come ad esempio “fonte di fibra”.
•    Riduzione di rischio di una malattia: tali indicazioni fanno riferimento all’esistenza di un rapporto tra una categoria di alimenti o dei relativi componenti e un beneficio per la salute.

“Questo disciplinare è un’ulteriore conferma del nostro impegno a garantire al consumatore informazioni sempre più chiare – commenta Margherita Mastromauro, Presidente dei Pastai Italiani di Unione Italiana Food -. Un percorso di natura volontaria che i pastai italiani hanno voluto intraprendere per rafforzare l’immagine della pasta italiana e a valorizzarne la produzione, da sempre simbolo di qualità, grazie all’impiego esclusivo di semola di grano duro, alla selezione ed alla sapiente miscelazione dei migliori grani duri e ad una lunga tradizione produttiva unita ad anni di ricerca tecnologica e sperimentazione. Questa tradizione è diventata legge 57 anni fa. Per difendere e tutelare un prodotto baluardo della tradizione italiana, che continua a riscuotere successi a livello nazionale e internazionale, oggi rinnoviamo l’impegno garantendo una comunicazione sulla pasta obiettiva, trasparente e rigorosa affinché il consumatore possa compiere la propria scelta d’acquisto liberamente e consapevolmente”. 

ENTI TERZI AUTOREVOLI (ETA) E GRUPPO DI LAVORO (GDL) A GARANZIA DELLA CONFORMITÀ

Con l’obiettivo di assicurare terzietà, competenza e scientificità alle scelte che la categoria assume in relazione all’utilizzo delle varie tipologie di claim, il settore ha demandato la valutazione della conformità del Disciplinare ad Enti Terzi autorevoli (ETA), individuati tra persone fisiche e/o enti pubblici o privati, purché indipendenti rispetto agli Associati e alle loro associazioni. Si tratta di Enti Terzi che abbiano un elevato grado di conoscenza e preparazione tecnico scientifica in materia legale, nutrizionale, di ricerca e sviluppo e di processi produttivi di paste alimentari.

*Panorama Normativo: 
-Normativa in tema di claim etici – Regolamento UNI/ts17033; PdR 102:2021);
-Normativa in materia pubblicitaria – Codice del Consumo, Codice di autodisciplina pubblicitaria e disciplina specifica del settore Reg.ti UE 1924/06 sulle allegazioni nutrizionali e salutistiche e 1169/11 in materia di informazione al consumatore, DPR 187/2001 sulla produzione e commercializzazione delle paste alimentari e circolari e note ministeriali dei principali Dicasteri di riferimento per il Settore, quali MISE, MIPAAF e MINSALUTE;
-Normativa relativa alle indicazioni nutrizionali e di salute – Regolamento UE n.1924/2006 e n.907/2013, su condizioni di utilizzo e autorizzazione per nuovi claim; Regolamento n.432/2012 riguardo claim sulla salute diversi da quelli relativi alla riduzione dei rischi di malattia e allo sviluppo e salute dei bambini; Regolamento n.1169/2011 sugli obblighi di chiarezza e trasparenza delle regole informative e un’etichettatura comprensibile;
-Misure di carattere nazionale – DPR n.187/2001 (come modificato con DPR n.41 del 2013) in materia di produzione e commercializzazione di sfarinati e paste alimentari con indicazioni su pasta, sue denominazioni, sostanze organiche e standard minimi da rispettare;
-interventi dei Ministeri di riferimento per il settore alimentare (il MISE in particolare), come la circolare 168 del 2003)

Fonte: Horecanews.it