L’orange wine è la bevanda dell’estate? Ma prima bisogna chiarire che non è un vino all’arancia

Generazione Z e Millennials hanno mostrato grande e crescente interesse per l'Orange Wine sui social, ma molti non sanno di cosa si tratta.

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Se l’Orange Wine sia la bevanda dell’estate se lo è domandato The Drink Business, la rivista inglese specializzata in beverage che, dopo l’esplosione su TikTok di questa bevanda ancora poco diffusa e conosciuta, ha deciso di analizzare il fenomeno.

La Generazione Z e i Millennials sui social hanno iniziato a definirlo la bevanda dell’estate. Secondo i dati di vendita del rivenditore online Ocado, l’Orange Wine è cresciuto del 99% quest’anno e le ricerche di questi prodotti sono aumentate dell’80%. Questa tendenza è visibile su Internet: l’orange wine è diventato un nuovo “trend” sui social media, in particolare su TikTok, in quanto i giovani bevitori hanno scoperto il vino e il suo potenziale come vino rinfrescante per i mesi estivi.

Ma sta iniziando a nascere un po’ di confusione attorno a questa bevanda poco conosciuta, soprattutto a causa dell’ambiguità dell’espressione inglese “Orange Wine“. Infatti, in inglese “Orange” indica sia il colore arancione che l’arancia, il frutto. Molti consumatori hanno iniziato ad associare a questo vino l’emoji dell’arancia e a pensare che si tratti di un vino all’arancia.

Facciamo chiarezza. Come si può leggere, ad esempio, sul sito di AIS Lombardia, l’Orange Wine è conosciuto anche come amber wine (vino ambrato) o vino bianco macerato. Questo vino, infatti, è “ottenuto dalla vinificazione in rosso di uve a bacca bianca. Si tratta quindi di un vino ‘bianco’ il cui mosto rimane a contatto con le bucce per il tempo necessario ad estrarre colore, tannino e struttura“. Quindi il contatto con le bucce è responsabile del colore ambrato.

Un vino ancora poco conosciuto e per il quale non è possibile inserire la dicitura in etichetta, essendo riconosciuti ad oggi solo vini rossi, bianchi e rosati. L’orange wine viene infatti catalogato tra i vini bianchi.

C’è da osservare e attendere per vedere se il crescente interesse di pubblico, agevolato dalla grande diffusione globale che consentono i social e il consumo da parte dei giovani, spingerà i produttori e le associazioni a interessarsi di più a una categoria le cui potenzialità sono ancora del tutto inesplorate.

Fonte: Horecanews.it