Per l’estate 2025 arriva in Italia la planted.steak

0
24

Appena arrivata in Italia, la planted.steak è già un must del BBQ 2025: la food-tech svizzera pioniera del settore “carne” vegetale a etichetta pulita Planted ha infatti appena presentato la sua prima bistecca a base vegetale, annunciandone nel contempo il lancio nella GDO italiana, dopo i successi raggiunti negli altri mercati europei.
La planted.steak è un innovativo filetto ispirato alla bistecca di manzo, ovviamente 100% vegetale, a base di proteine di soia e senza alcun additivo e caratterizzato da succosità, tenerezza e un avvolgente gusto umami, grazie a un innovativo processo di fermentazione. L’ingrediente perfetto per sorprendere i propri ospiti durante una grigliata estiva.

Un prodotto vegetale a prova di carnivori

Creata esclusivamente con ingredienti naturali, tra cui proteine di soia, olio di canola, farine di fagioli e di riso, la bistecca firmata Planted è un concreto esempio di avanguardia culinaria e sostenibile. Con un alto contenuto di proteine, fibre e micronutrienti essenziali come la vitamina B12 e il ferro e un basso contenuto di grassi saturi, la planted.steak si rivolge ai consumatori attenti alla salute così come ai buongustai e agli amanti della carne.
Grazie alla fermentazione, Planted riesce a superare i limiti dell’attuale offerta plant-based in termini di gusto e texture, portando le caratteristiche tipiche della carne, come il sapore umami e la succosità, anche nei prodotti vegetali.
La planted.steak è stata pensata proprio per avvicinare a questa categoria anche il pubblico dei meat-lovers, offrendo un’esperienza al tempo stesso deliziosa e sostenibile, senza alcun compromesso sul gusto.

Una soluzione sostenibile alle sfide ambientali poste dalla produzione tradizionale di carne, in particolare di manzo: la produzione della planted.steak, infatti, risparmia il 97% di emissioni di CO2 e l’81% di acqua rispetto rispetto alla sua controparte animale. Riducendo in modo significativo le emissioni di CO2 e il consumo di acqua dolce, le carni vegetali aprono la strada a un futuro più sostenibile senza compromettere il gusto, la qualità o l’esperienza. Già disponibile in alcuni ristoranti selezionati in Italia e forte del successo raggiunto nel retail degli altri mercati europei, la planted.steak è sbarcata sugli scaffali della GDO italiana a maggio 2025, affiancando l’attuale gamma che include gli ormai amatissimi bocconcini, straccetti e kebab.

La cottura perfetta alla griglia e le ricette degli chef

Il filetto firmato Planted è ideale per la cottura alla griglia: bastano 3-4 minuti per lato per cuocerlo alla perfezione, mantenendolo morbido e succoso al suo interno. Il suo sapore umami, dato dalla fermentazione, può essere ulteriormente arricchito da marinature – a secco o in umido – che si possono preparare secondo i consigli degli chef di Planted.

  • Dry rub (prima della cottura): Tostare per 30 secondi in padella 1 cucchiaino di paprika in polvere, curry in polvere, pepe in grani, semi di finocchio e semi di coriandolo. Porre gli ingredienti in un mortaio e tritarli insieme a 2 cucchiai di zucchero di canna e 1 cucchiaino di timo secco, rosmarino secco, sale. Cospargere la planted.steak con il mix di spezie ottenuto, coprire con un foglio di alluminio e lasciar marinare per 2 ore.
  • Marinatura al BBQ (durante la cottura): Mescolare 1 cucchiaino di salsa BBQ, aceto bianco, senape, salsa di soia con 2 cucchiaini di olio d’oliva e mezzo cucchiaino di fiocchi di peperoncino. Spennellare la planted.steak a metà cottura su entrambi i lati e ripetere anche a cottura ultimata, una volta che è stata rimossa dalla griglia.ù
  • Salsa al Chimichurri (dopo la cottura): Mescolare 4 cucchiai di aceto di vino rosso, 200ml di olio d’oliva, 2 cucchiai di sale, la buccia di mezzo limone e le seguenti erbe aromatiche e verdure tritate finemente: 1 cipolla rossa, 2 spicchi d’aglio, 2 peperoncini rossi senza semi, 4 cucchiai di prezzemolo, 2 cucchiai di timo, 1 cucchiaio di origano. La salsa al Chimichurri è ideale per condire la planted.steak dopo averla cotta sulla griglia e tagliata a fettine.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it