Carlsberg ha concluso un accordo del valore di 3,3 miliardi di sterline per acquisire Britvic, azienda specializzata in bevande analcoliche, dopo settimane di speculazioni. Secondo quanto riporta la rivista inglese specializzata in beverage The Drink Business, l’operazione include anche l’acquisizione della quota di Marston’s nella sua joint venture di produzione di birra.
L’accordo con Britvic, annunciato dal birrificio danese, prevede un’offerta consigliata di 1315 penny ad azione, che porterebbe a un valore complessivo di 3,3 miliardi di sterline, superiore alla chiusura delle azioni a 1201 penny di venerdì.
In parallelo, Marston’s ha venduto la sua quota del 40% nella joint venture Carlsberg Marston’s, che produce birre artigianali come Pedigree, a una sussidiaria di Carlsberg per circa 200 milioni di sterline. Con questa transazione, Marston’s si concentrerà esclusivamente sulla gestione dei suoi pub.
Le precedenti offerte di Carlsberg erano state respinte da Britvic, che considerava tali proposte non sufficientemente valorose. Britvic è nota per i suoi marchi di bevande analcoliche come Robinsons, Tango, Fruit Shoot, J2O e Aqua Libra e ha una posizione di rilievo anche in Irlanda, Francia e Brasile.
Il nuovo accordo prevede anche il mantenimento della partnership tra Britvic e PepsiCo, con PepsiCo che ha accettato di rinunciare alla clausola di cambio di controllo negli accordi di imbottigliamento, che sarebbe scattata in caso di acquisizione da parte di Carlsberg.
Britvic è leader del settore anche in Irlanda con marchi come MiWadi e Ballygowan, in Francia con marchi come Teisseire, Pressade e Moulin de Valdonne e in Brasile con marchi come Maguary, Bela Ischia, Extra Power e Dafruta.
Secondo quanto dichiarato da Carlsberg, l’accordo dovrebbe essere completato nel primo trimestre del 2025,
Il produttore di birra danese ha annunciato che questa acquisizione supporta le sue ambizioni di crescita e porterà alla creazione di una nuova azienda chiamata Carlsberg Britvic. Questo accordo è considerato “trasformativo” per il business di Carlsberg nel Regno Unito e creerà nuove opportunità per lo sviluppo dei marchi, migliorando la catena di approvvigionamento e la rete di distribuzione, e offrendo ai clienti un portafoglio completo di marchi.
L’accordo rafforza ulteriormente la collaborazione tra Carlsberg e PepsiCo, che attualmente è estesa a cinque mercati in Europa occidentale e in Asia.
Inoltre, Carlsberg e Marston’s hanno concordato l’acquisizione della partecipazione del 40% di Marston’s in Carlsberg Marston’s Limited (CMBC) per 206 milioni di sterline. La transazione, che è soggetta all’approvazione degli azionisti di Marston’s, prevede la completa integrazione della proprietà di CMBC in Britvic. Questa operazione è prevista per concludersi nel terzo trimestre del 2024.
Jacob Aarup-Andersen, CEO di Carlsberg Group, ha dichiarato che l’acquisizione rappresenta un’offerta vantaggiosa per gli azionisti e che è entusiasta di espandere la partnership con PepsiCo. Aarup-Andersen ha aggiunto che l’obiettivo è quello di creare un’azienda di successo e di accelerare gli investimenti in Britvic, con l’aspirazione che Carlsberg Britvic diventi il principale fornitore di bevande nel Regno Unito.
Silviu Popovici, CEO di PepsiCo Europe, ha espresso entusiasmo per la continuazione della partnership con Carlsberg e Britvic, sottolineando che l’accordo rafforzerà le capacità di vendita e distribuzione per i suoi marchi nei mercati principali e aprirà la strada all’espansione futura.
Nik Antona, presidente di CAMRA, ha sollevato preoccupazioni riguardo alla vendita da parte di Marston’s delle sue operazioni di birrificazione, definendo lo sviluppo come “preoccupante” per l’eredità birraria della Gran Bretagna. Ha espresso timore che la consolidazione dell’industria in grandi conglomerati possa erodere la ricca storia della birrificazione del Regno Unito, limitare la scelta dei consumatori e ridurre la diversità delle birre nei pub.
Antona ha anche espresso preoccupazione per il fatto che i pub di Marston’s potrebbero continuare a essere vincolati a fornitori anti-concorrenziali, limitando la disponibilità di birre e sidri locali.