Carapelli, campagna olearia in linea con le previsioni, a circa +30%

0
262
Bruno Seabra, Direttore Generale di Carapelli Firenze

Inizia ad avvicinarsi il dato previsionale di produzione di olio di oliva in Italia. Molte imprese del comparto oleario affinano le nuove strategie commerciali del dopo raccolta, alla luce dei cambiamenti che hanno caratterizzato questo mercato nell’ultimo biennio: crisi idrica, scarsità di prodotto, aumento dei prezzi oltre i massimi storici (a fianco di crescente diminuzione del potere di acquisto medio delle famiglie).

Carapelli Firenze è uno dei produttori di olio extra vergine di oliva più conosciuti e apprezzati nel mondo, un’azienda che i consumatori considerano un punto di riferimento della categoria, sinonimo di qualità. Oltre 130 anni di storia olearia e di impegno nella valorizzazione dell’olio extra vergine d’oliva, attraverso la selezione degli oli migliori, una innovazione sempre rispettosa della tradizione e dell’ambiente, la dedizione nel rispondere alle preferenze ed esigenze dei consumatori.

In merito alla prossima campagna olivicola 2024/2025, l’azienda toscana conferma la stima di un aumento del 30% rispetto alla passata stagione a livello di produzione mediterranea. Nella previsione, l’Italia potrebbe raggiungere le 200.000 tonnellate, secondo le prime stime annunciate da Assitol, un calo produttivo verso la campagna precedente e che conferma le ridotte dimensioni dell’olivicoltura italiana, che anche nelle annate migliori non ha comunque mai superato le 350.000 tonnellate (fonte Assitol).
La grossa differenza la farà la Spagna, primo produttore mondiale, che dopo due anni di raccolte ai minimi storici, prevede una campagna intorno a 1.2 mio tonnellate, confermate anche dalle prime dichiarazioni ufficiali della Junta de Andalucia. Buone, fra gli altri paesi produttori area UE, anche le aspettative per la produzione di Grecia e Portogallo. Stime condivise con Deoleo, il gruppo multinazionale di cui Carapelli Firenze fa parte, che opera in oltre 70 paesi nel mondo e che negli ultimi anni ha più che triplicato l’acquisto di olio d’oliva extra vergine 100% italiano per tutti i suoi prodotti destinati ai vari mercati.

Aumento del prodotto significherà calo dei prezzi al consumo? Non è così scontato, dicono in Carapelli . Sicuramente i prezzi si rilasseranno e ci sarà spazio per una ripresa dei consumi, ma sarà responsabilità di tutti gli attori della filiera, produttori e GDO, preservare il valore del prodotto.

In questo scenario, dove il calo della domanda è stato abbastanza importante (-16% vs 2022), ecco che Carapelli punta a diffondere la cultura del consumo di olio di oliva. E se perseguire la qualità di prodotto rimane il primo obiettivo, non meno importante sarà investire nella comunicazione, nella formazione, nell’innovazione e sostenibilità, negli accordi di filiera, nella collaborazione tra imprese, nel confronto istituzionale.

Così Bruno Seabra, Direttore Generale di Carapelli Firenze:

Il consumo di olio di oliva in Italia è diminuito circa il 16% in questi ultimi due anni, una flessione significativa per una categoria così matura ed importante per i consumatori italiani. Dietro questo calo c’è una flessione della penetrazione della categoria nelle famiglie, ma soprattutto la riduzione dell’acquisto medio, impattato senza dubbio dai prezzi alti. Le famiglie italiane continuano a comprare ed avere l’olio extra vergine in casa, ma hanno sicuramente rinunciato alle scorte e lo hanno talvolta sostituito con altri oli più accessibili. Vista la rilevanza dell’olio extra vergine in una alimentazione corretta e nella cultura alimentare italiana, riteniamo, come impresa olearia, che si debba guardare con responsabilità al rischio di abbandono o disaffezione alla categoria dai consumatori. 
Le due ultime campagne olearie con la loro limitata disponibilità e qualità, hanno spinto i prezzi a livelli molto alti, difficilmente sostenibili per i consumatori, ma non dobbiamo guardare con rimpianto ai periodi precedenti. Per anni i prezzi troppo bassi al consumo non hanno permesso una equa remunerazione dei vari attori della filiera. L’olio extra vergine è stato trattato come un prodotto civetta, ostaggio di politiche di prezzo che poco o niente avevano a che fare con il suo valore.
Come in tutto il mondo del largo consumo, le promozioni hanno un ruolo fondamentale nella elasticità della categoria e nel sostenere i consumi, ma non necessariamente devono svilire il valore del prodotto. Con le aspettative di minor pressione sui prezzi con la nuova campagna, auspico che ci sarà responsabilità congiunta di produttori e GDO nel garantire il valore della categoria olio, visto che solo attraverso questo si può sostenere la filiera, garantirne una equa remunerazione ed incentivarla alla qualità.

Detto questo, come Carapelli abbiamo un impegno costante con tutti gli attori della filiera a partire dagli agricoltori, con i quali abbiamo siglato accordi di sostegno a lungo termine che si sono anche tradotti nell’adozione del nostro protocollo di produzione sostenibile, a garanzia del mantenimento di una relazione che verta alla alta qualità del prodotto, per noi da sempre aspetto centrale della nostra offerta. Ovviamente il contesto non è facile e dobbiamo lavorare insieme.

C’è ancora tanto da fare per divulgare la cultura dell’olio di oliva, ma penso che un nuovo modo di fare informazione (basato anche sulla ricerca scientifica per esempio, che ne esprima tutto il valore dell’olio extra vergine per la nostra salute) potrebbe fare la differenza e riportare a collocare questo alimento in una fascia di prezzo giusta anche per il consumatore. 
È altresì importante far crescere tutta la nostra categoria. Vedo opportunità anche dal canale horeca, dove si può trovare spazio per un racconto sulla qualità del prodotto, e poi sicuramente ci sono molti mercati emergenti oltre confine dove far crescere la cultura dell’utilizzo dell’olio di oliva e dove l’appeal delle marche italiane è molto forte. 

Le crisi d’altra parte sono opportunità – conclude Seabra – forse tutto questo ci servirà a reinventare la categoria, con nuovo slancio e nuove potenzialità, a vantaggio di tutta la catena di valore della filiera, dagli agricoltori ai consumatori finali, dagli imbottigliatori alla distribuzione”.

About Carapelli
Con oltre 130 anni di esperienza nell’arte olearia, Carapelli è sinonimo di olio extra vergine di oliva di qualità in Italia e all’estero. Il successo di Carapelli è legato all’attenzione e alla cura che l’azienda ha da sempre riposto nella valorizzazione dell’olio extra vergine d’oliva: attraverso la selezione degli oli migliori, l’impegno in una innovazione sempre rispettosa della tradizione e dell’ambiente, la dedizione nel rispondere alle preferenze ed esigenze dei consumatori.
Carapelli Firenze spa fa parte del Gruppo Deoleo, multinazionale spagnola del settore alimentare, leader mondiale nel settore dell’imbottigliamento di olio d’oliva, presente in oltre 70 paesi nei cinque continenti.  www.carapelli.it

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it