La Galleria Principe di Napoli e le suggestive sale in stile belle époque di Scotto Jonno hanno ospitato la prima presentazione partenopea di Silent Pool Gin, il London Dry Gin Inglese di lusso firmato William Grant & Sons.
Il Brand Ambassador Antonio Franzese ha ripercorso le tappe della sua storia, dalla nascita fino ad oggi. Il distillato di fascia ultra-premium arriva direttamente dalle colline del Surrey, un territorio affascinante con le sue distese di campi di lavanda, i castelli e le ville storiche, paesaggi che hanno rapito scrittori del calibro di Jane Austen, Arthur Conan Doyle e Walter Scott e che hanno ispirato e spinto Ian McCulloch insieme a un gruppo di amici a creare un gin artigianale che raccontasse la loro magia.
Il locus amoenus da cui tutto parte anche nella costruzione della brand image è Silent Pool, un laghetto naturale avvolto da miti e leggende dalle acque verde smeraldo (o teal blue per dirla alla anglosassone), e da cui il gin prende il nome oltre a mutuare il colore per riprodurlo nel packaging, in particolare per la bottiglia.
Il progetto muove i primi passi nel 2013 con la ristrutturazione di alcuni edifici rurali fatiscenti, l’anno successivo si iniziano a testare le ricette con l’arrivo del primo alambicco (se ne sono contate 600 prima di arrivare a quella definitiva), nel 2015 il lancio del prodotto nel Surrey che in un anno porterà alla vendita di più di 30mila bottiglie. A questo punto, dati i numeri raggiunti, si sospende l’utilizzo dell’acqua naturale del lago fino a quel momento parte integrante del processo produttivo.
Nel 2017 i primi riconoscimenti, in particolare il Double Gold del San Francisco World Spirits Competition, e da lì l’ingresso in alcuni dei più importanti rivenditori inglesi come Waitrose e Sainsbury’s e nel segmento Global Travel Retail (GTR). Il successo riscontrato spinge a lanciare anche diverse espressioni del prodotto con Rare Citrus e Rose Expression che si affacciano sul mercato nel 2020 e Black Juniper Gin che arriva nel 2023.
Oggi Silent Pool Gin, distribuito in Italia da Velier, è presente in quasi trenta nazioni, storia rurale e artigiana che si fonde con un prodotto di altissima qualità entrato lo scorso anno a far parte della famiglia di William Grant & Sons.
La peculiarità di questo gin è nel numero delle sue botaniche, ben 24, tra cui lavanda, camomilla, tiglio e fiori di sambuco, tutte raccolte nelle campagne intorno ad Albury, un quantitativo difficile da riscontrare nel mondo dei London Dry.
Ma c’è anche un tocco italiano tra le peculiarità di Silent Pool, il miele locale di Albury prodotto da Sergio, apicoltore nostrano trasferitosi in Surrey da più di 30 anni. È proprio il frutto del lavoro delle sue api e dei suoi 125 alveari nella campagna della zona di Guildford, alle spalle della distilleria, l’ingrediente segreto che, aggiunto nella fase finale del processo produttivo, regala al gin una texture unica e riconoscibile che si somma ad una complessità ed eleganza al naso disegnata da delicate note floreali e al palato dominata dal ginepro e da aromi di erbe fresche.
Un gin che si presta a cocktail come quelli proposti in occasione della serata: non solo Gin and Tonic (50ml di Silent Pool Gin e top up di acqua tonica, scorza d’arancia e spray di aroma all’arancia e bergamotto) ma anche Bee’s Knees (50ml di Silent Pool Gin, 25ml di succo di limone e 20ml di cordiale al miele) e Classic Martini (60 ml di Silent Pool Gin, 15ml di Dry Vermouth) dove a fare la differenza è l’aggiunta di zest di arancia.
“La complessità della ricetta, il numero delle sue botaniche e l’aggiunta di miele, elementi che rendono unico il nostro London Dry Gin, unitamente ad un packaging raffinato e identitario rappresentano elementi di forte differenziazione – spiega Franzese – che ci consentiranno di posizionarci come prodotto premium-luxury e di entrare nei più impotanti Hotel e Bar.”
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