I wafer, un dolce successo globale con radici italiane

I wafer, dolci tradizionali con una storia millenaria, vivono una nuova giovinezza. Il mercato globale è in crescita, trainato da innovazione e nuovi gusti.

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Può un biscotto con oltre 600 anni di storia alle spalle essere inserito tra i prodotti dolciari a maggior potenziale di crescita nel terzo millennio? Nel caso dei wafer sembra proprio di sì. Già popolari nel Rinascimento ma “industrializzati” a fine ’800 dall’austriaco Joseph Manner, oggi i wafer sono un prodotto globale con un giro d’affari di 6,3 miliardi di dollari e consumi cresciuti del 4% l’anno, e con previsioni di un Cagr del 5,4% annuo fino al 2029, stima uno studio di Mordor Intelligence. Come sottolinea un recente articolo de Il Sole 24 Ore, i wafer rappresentano una delle categorie dolciarie più dinamiche del mercato globale.

In Italia, nella sola distribuzione moderna se ne vendono 93 milioni di confezioni per una spesa di 130 milioni di euro“, spiega Elena Pezzotti, analista di Niq. Nonostante un lieve calo dei volumi nel 2023, dovuto all’aumento dei prezzi delle materie prime, il mercato italiano dei wafer rimane solido e trainato da prodotti sempre più golosi e innovativi.

“Colpa” dei rincari subìti prima da energia e zucchero e poi dal cacao, che hanno avuto ripercussioni importanti sui costi di produzione, costringendo le aziende a ritoccare i listini più volte l’anno. Ma ora la fase peggiore sembra passata e i produttori guardano con fiducia al futuro.

La popolarità dei wafer è confermata anche dal loro uso come ingrediente “nobile” in nuovi prodotti, come gli yogurt Yomo e Muller, i cereali per la colazione KitKat e il Nescafè Dolce Gusto. Sui wafer stanno puntando le aziende del cioccolato, come Lindt, ma anche un big come Ferrero, che, oltre a puntare sugli snack a base cialda (come Tronky), sta investendo anche sul brand specializzato Hanuta.

I nostri wafer incontrano un grande successo globale grazie alla capacità di coniugare bontà, genuinità, leggerezza e sostenibilità ecologica e sociale“, sottolinea Ulrich Zuenelli, presidente del Cda Loacker, leader in Italia nella categoria. L’azienda altoatesina, pronta a festeggiare nel 2025 il suo primo centenario, incasserà con il brand Loacker 350 dei 465 milioni di euro di ricavi previsti nel 2024.

I wafer si confermano un prodotto di successo a livello globale, capace di coniugare tradizione e innovazione. L’Italia, con aziende storiche come Loacker e Babbi, gioca un ruolo da protagonista in questo mercato, esportando in tutto il mondo un prodotto che unisce gusto e qualità.

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