Latte e disinformazione: l’indagine di CremonaFiere svela le contraddizioni dei consumatori

0
34

Il latte continua a essere uno degli alimenti più discussi del panorama alimentare italiano, al centro di polemiche, critiche e campagne di disinformazione che spesso ne alterano la percezione. Tra fake news, convinzioni errate e messaggi poco trasparenti, i consumatori sembrano conoscere sempre meno il prodotto che portano sulle proprie tavole.
È quanto emerge dall’indagine condotta dall’Osservatorio di CremonaFiere, attivato nell’ambito delle Fiere Zootecniche Internazionali, su un campione di oltre mille cittadini residenti nella provincia di Cremona.

Consapevolezza e informazione: un divario ancora ampio

L’obiettivo dello studio era misurare il livello di consapevolezza dei consumatori su alcuni dei temi chiave che influenzano oggi il comparto lattiero-caseario: benessere animale, sostenibilità ambientale, innovazione tecnologica, nutrizione, sicurezza alimentare, intolleranze e prodotti vegetali alternativi.
Dai risultati emerge un dato allarmante: ciò che molti pensano di sapere sul latte e i suoi derivati è spesso il risultato di informazioni scorrette o non scientifiche. In sintesi, prevalgono opinioni forti ma conoscenze fragili, un contrasto che fotografa bene la distanza tra percezione e realtà.

Tra sensibilità dichiarata e scelte concrete

L’indagine mette in luce diverse contraddizioni nel comportamento dei consumatori. Se il 65% degli intervistati si dice molto sensibile al tema del benessere animale, solo il 5% è disposto a pagare un piccolo sovrapprezzo – fino al 5% – per acquistare prodotti certificati.
Lo stesso vale per la sostenibilità: sebbene ritenuta importante dalla maggioranza, l’80% non è disposto a contribuire economicamente a rendere più sostenibili le filiere, e solo il 3% accetterebbe un leggero aumento dei costi a favore dell’ambiente.

Anche in tema di innovazione tecnologica emerge molta confusione. Strumenti ormai diffusi negli allevamenti, come collari intelligenti, chip RFID e sistemi GPS, vengono percepiti come strumenti destinati a incrementare i profitti, non come mezzi per migliorare la gestione aziendale o il benessere animale. Alcuni partecipanti arrivano persino a credere che i droni vengano utilizzati per trasportare cibo agli animali, segno di quanto la conoscenza del settore sia ancora distante dalla realtà.

Miti vegetali e fiducia nella filiera

La disinformazione riguarda anche i prodotti vegetali alternativi al latte, spesso idealizzati o criticati senza una reale comprensione delle loro caratteristiche nutrizionali, allergeniche o etiche. Nonostante il segmento sia in forte crescita, la maggioranza del campione mostra di non conoscerne a fondo i valori e le differenze.
A completare il quadro emerge una forte diffidenza verso allevatori e industrie di trasformazione, percepiti come più attenti al profitto che alla qualità. Una visione errata ma radicata, che rivela un profondo gap informativo e una crisi di fiducia tra i consumatori e la filiera lattiero-casearia.

Verso un dialogo più trasparente

L’Osservatorio di CremonaFiere continuerà a monitorare queste tematiche e presenterà i dati completi durante l’evento “Il Gusto di Saperlo”, previsto il 28 novembre alle Fiere Zootecniche Internazionali di Cremona.
L’appuntamento sarà un’occasione di confronto tra esperti, istituzioni e operatori del settore per promuovere una comunicazione più chiara e scientificamente fondata, fondamentale per ricostruire la fiducia tra consumatori e filiera del latte.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it