Luxury Food: l’analisi del lusso contemporaneo in cucina

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Il concetto di lusso a tavola è cambiato radicalmente. Non si parla più di ingredienti rari, costosi ed esotici come astice, caviale, tartufo o foie gras, ma di valori come attenzione al territorio, sostenibilità, creatività, valorizzazione della tradizione, lotta contro lo spreco, cucina plant-based, esperienze uniche e rispetto per il lavoro e il pianeta. Questo nuovo approccio è stato formalizzato in un libro che si rivolge sia agli esperti del settore food & wine, sia agli appassionati di alta cucina. Il volume, intitolato Luxury Food. Le parole chiave per strategie vincenti nell’enogastronomia di lusso, scritto da Annalisa Cavaleri, giornalista professionista e docente universitaria, analizza l’evoluzione dell’enogastronomia di alto livello, evidenziando il passaggio da una visione del lusso legata all’eccesso a una più orientata verso la sostenibilità. Pubblicato da FrancoAngeli, è il primo libro a livello internazionale che applica le strategie del lusso, tipiche della moda, dell’alta gioielleria e dell’automotive, al settore food & wine.

Il libro si arricchisce di contributi esclusivi da parte di alcuni dei principali protagonisti della gastronomia di lusso italiana: Massimo Bottura, con “Il lusso è creatività”; Rossella Cerea, con “Il lusso è accoglienza”; Norbert Niederkofler, con “Il lusso è sostenibilità”; e Niko Romito, con “Il lusso è essenzialità”.

Luxury Food si configura come un testo fondamentale per i professionisti del settore che desiderano ampliare le proprie competenze in marketing e comunicazione. Inoltre, rappresenta un percorso di approfondimento per appassionati e foodlovers interessati a conoscere la storia e gli sviluppi più recenti dell’enogastronomia di alta classe. Il libro, arricchito da case study ed esempi pratici, è pensato per rendere i concetti esposti facilmente comprensibili. Al termine di ogni capitolo, i “key takeaway” riassumono i punti principali trattati.

Destinato anche agli studenti universitari, il testo è utilizzato nel corso di laurea “Comunicazione e Marketing dei Luxury Food” presso l’Università IULM di Milano.

«C’è chi pensa, ancora, che mettere nel piatto aragosta, tartufo, caviale o altri ingredienti costosi, in ogni giorno dell’anno e a qualsiasi latitudine, sia sinonimo di pregio ed esclusività, ma lusso e ostentazione sono due cose molto diverse. – spiega Annalisa Cavaleri – Sostenibilità, antispreco, attenzione al territorio, valorizzazione del proprio heritage, creatività, identità, unicità ed experience sono concetti assodati per gli esperti del settore e per gli chef, ma mi sono resa conto che tutti gli altri avevano un po’ di confusione in testa. In frasi come “Ieri ho mangiato un’intera scatola di caviale”, “al ristorante mi hanno grattugiato mezzo tartufo sui tagliolini”, “ho ordinato un plateau di ostriche e crudi di pesce” si annida la stessa filosofia dei nostri antenati: cibo abbondante, raro e costoso come dimostrazione di status e potere. In passato, infatti, i ricchi dimostravano la propria potenza organizzando grandi banchetti a base di carni succulente e ingredienti esotici, che solo in pochi potevano permettersi, come avveniva alle feste che si tenevano alla corte del Re Sole. Ma oggi pensare di dimostrare il proprio status con l’eccesso e lo spreco di cibo sarebbe come vestirsi di pelliccia pensando di essere eleganti». 

«Non volevo che il libro fosse la “fine” – precisa la Cavaleri – ma l’inizio di un percorso per narrare il lusso enogastronomico in modo nuovo e professionale: sul sito web luxuryfood.org racconterò le mie esperienze, analizzandole e ricollegandole costantemente alle nuove parole chiave di marketing e comunicazione che spiego nel libro».

Annalisa Cavaleri è laureata in Giurisprudenza all’Università degli Studi di Brescia con lode e in Relazioni Pubbliche e Pubblicità all’Università IULM di Milano. Da anni lavora come giornalista professionista e critico gastronomico per alcune delle più importanti testate del settore. 
È professore a contratto per i corsi ufficiali “Comunicazione e marketing dei Luxury Food” e “Antropologia del Cibo” all’Università Iulm di Milano. Inoltre tiene lezioni nell’ambito del corso di laurea magistrale “Food marketing e strategie commerciali” dell’Università Cattolica e in vari master universitari, tra cui quello in “Tourism, Strategy&Management” dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Da anni studia il valore simbolico del cibo nelle religioni, l’alta cucina, l’hôtellerie di lusso e il rapporto tra cibo, alta moda e arte. 

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