Caffo simbolo degli amari calabresi e ambasciatore del Mediterraneo

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Caffo propheta in patria.’ Parafrasando la locuzione latina – ‘Nemo propheta in patria’ che vuole indicare la difficoltà a emergere a casa propria – Caffo, lo ‘specialista degli amari’  è invece il simbolo del successo degli amari calabresi.  Con Vecchio Amaro del Capo, Caffo detiene una quota di mercato del 37,7% (fonte Cicana dati a volume relativi all’anno terminante dicembre 2023). Un dato che fa capire bene chi è il leader assoluto in Italia, tenuto conto che la distanza dei competitor non pone nessun’ombra di dubbio. I Caffo sono stati i primi a dare risalto alle botaniche della bella Calabria trasformandole in amaro e su questa scia si sono inseriti altri che, insieme, raggiungono il 3,5% di quote di mercato (fonte Circana dati a volume relativi all’anno terminante dicembre 2023).

La Calabria sta emergendo come autorevole voce in campo enogastronomico, grazie a chi, come la famiglia Caffo, ha sempre creduto e investito nel territorio e sul valore delle tradizioni, creando prodotti emblema della regione come Vecchio Amaro del Capo che può essere definito il precursore degli amari calabresi, dando vita, di fatto, a una tipologia di amari. Tanto il successo da creare anche il fenomeno dei ‘finti calabresi’, amari che sfruttano il ‘brand Calabria’ ma che sono, in realtà, prodotti fuori dalla regione.

Amaro del Capo è l’amaro figlio prediletto della Calabria perché prodotto internamente nell’antica Distilleria F.lli Caffo dove vengono fatte le infusioni e le particolari distillazioni che caratterizzano il prodotto, unico nel suo genere. Non è solo l’origine a fare la differenza. Le materie prime sono importanti come il know-how e quattro generazioni in questo campo fanno la differenza come dimostrano i risultati.

Quel che è certo è che nella bottiglia di Vecchio Amaro del Capo oltre alle 29 erbe, radici, piante e fiori raccolte in stagione a chilometro zero, distillate ancora fresche nell’antica Distilleria F.lli Caffo premiata qualche anno fa come migliore distilleria di Italia, c’è tutto il gusto unico di un prodotto creato dal saper-fare artigianale che segue un’antica ricetta messa a punto dalla famiglia Caffo. Calabresi gli ingredienti, calabrese la ricetta, calabresi i distillatori, calabrese la distilleria che lo produce e lo imbottiglia, Vecchio Amaro del Capo è dunque 100% calabrese.

Nessuno è più calabrese di lui e per celebrare la sua autenticità, ‘Spirito Mediterraneo’, la manifestazione dedicata ai liquori calabresi, la prima rassegna regionale sul mondo degli amari, dei distillati e degli spirits che si è tenuta qualche giorno fa in Calabria nel bellissimo borgo di Fuscaldo, ha insignito Caffo del premio ‘Spirito Imprenditoriale Mediterraneo’, un riconoscimento che sottolinea la capacità dell’azienda e della famiglia di valorizzare le eccellenze del territorio in loco, in Italia e all’estero.

Sottolinea Nuccio Caffo:Vogliamo che i calabresi siano orgogliosi di questo successo e diventino essi stessi testimonial del bello e del buono della Calabria con Amaro del Capo. All’inizio, la nostra produzione di poche bottiglie era venduta tra Capo Vaticano e Tropea, le due località che negli anni Settanta hanno fatto da “vetrina” al nostro amaro. Sono stati i primi turisti in vacanza ad acquistarle e a portarle in giro in l’Italia. Le nostre radici sono in Calabria, terra che non abbiamo mai lasciato e che è casa nostra. Sentiamo di dover contribuire a valorizzarla e allo stesso tempo, vogliamo celebrare le origini e l’identità forte di Vecchio Amaro del Capo diventato negli anni, icona e simbolo internazionale di questa regione”.

Storia, territorio e gente, un vissuto che si ripete anche con Elisir S.Marzano Borsci oggi espressione dello spirito della Puglia perché il suo gusto fedele all’antica ricetta è entrato a far parte del patrimonio enogastronomico del territorio. Un valore unico se non irripetibile; non ci sono altri spirits che possono vantare un così forte legame tanto che l’evento Spirito Mediterraneo ha voluto riconoscerlo con il premio ‘Spirito Arbëreshë Mediterraneo’, dedicato all’iconico Elisir S.Marzano Borsci.

Prosegue Nuccio Caffo: “Quando si racconta la storia di Elisir S.Marzano Borsci si racconta anche la storia della Puglia, terra di grande cultura e di grande cuore. Borsci è il riflesso della tradizione Arbëreshë che appartiene alla minoranza etno-linguistica di una cinquantina di territori trapiantati in Italia dall’Albania, tra cui il tarantino San Marzano di San Giuseppe. Le radici e la famiglia sono un tratto marcato del prodotto assolutamente vero e tangibile, tanto che in azienda lavora la quinta generazione discendente di Giuseppe Borsci”.

Il Mediterraneo è stato culla di grandi civiltà e oggi, noi possiamo restare in contatto con quelle profonde radici anche attraverso i prodotti locali come gli spirits Caffo espressione vera del legame con la terra, identici per origine, unici e inimitabili nel gusto. “Spirito Mediterraneo è stata l’occasione per far assaporare i nostri prodotti più iconici, oltre a Vecchio Amaro del Capo classico, abbiamo proposto la Riserva del Centenario di Vecchio Amaro del Capo e la versione al peperoncino di Calabria, Red Hot Edition e la reloaded edition dell’originale Amaro Sprint. Non è mancato Borsci, anch’esso classico e riserva e le grappe di Calabria come Grappa Unica di Calabria, Grappepe, Grappizia e Vecchia Grappa Caffo. Una selezione di prodotti che si coniugano con il Mediterraneo che abbiamo affiancato ad altri grandi prodotti Caffo anch’essi celebri per la loro storicità e unicità come Ferro-China Bisleri, Amaro Santa Maria al Monte e Petrus Boonekamp”, conclude Fabrizio Gulì, Global Chief Marketing Officer di Gruppo Caffo 1915.

Fonte: Horecanews.it