Djaria, Firenze: cocktail, moonshine e barbecue autentico

Con Nicole Cavazzuti alla scoperta di Djaria, locale autentico dove accoglienza, spirits e burger sono protagonisti.

0
33

Nel cuore di Firenze, da sei anni, c’è un locale che sfugge alle etichette e vive di passione autentica: si chiama Djaria ed è nato da una coppia affiatata – Nicolò Scanferlato e sua moglie Sarah Webb – uniti nella vita e nel lavoro. Dopo anni dietro al bancone, hanno deciso di aprire qualcosa che li rappresentasse davvero. E così è stato.

Sara è l’anima del vino e della birra. Nicolò, invece, è attratto dal lato più ruvido e artigianale della mixology: spirits di nicchia, distillati indipendenti e, soprattutto, il fascino grezzo del moonshine whisky.

Il fascino selvaggio del Moonshine 
Il moonshine whisky è un distillato non invecchiato, nato nelle campagne americane all’epoca del proibizionismo. Trasparente, intenso, a volte spigoloso, è il simbolo della distillazione clandestina, oggi rivalutato da piccoli produttori e bartender curiosi. Nicolò lo ama per la sua anima libera e lo ha voluto tra i protagonisti di Djaria: perfetto per twist audaci e cocktail dal carattere deciso.

Barbecue e spirit: un’identità tutta americana 
Accanto alla bottigliera, da Djaria trova spazio anche la cucina americana. È Nicolò, appassionato di barbecue, a volere hamburger, pulled pork e ribs nel menù. L’idea era offrire un’esperienza completa, informale ma curata, che unisse spirits ricercati, comfort food e birre artigianali che nel tempo sono state affiancate da un’ampia selezione di drink e distillati.

Mate mio: un Negroni che guarda lontano 
Il cocktail simbolo del locale è un omaggio affettivo e creativo: si chiama Mate mio, un twist del Negroni che mette al centro la ricerca sui prodotti.

La ricetta:

4 cl di Baldoria Orange Wine Vermouth

3 cl di Yerbito il primo liquore italiano alla yerba mate

4 cl gin

Il risultato? Un Negroni fresco, aromatico e sorprendente. “Uso questi ingredienti non solo perché sono buoni, ma perché mi piacciono le persone che li producono”, racconta Nicolò.

Un menù che evolve, senza dimenticare le radici 
Il nuovo menù è stato lanciato due mesi fa, ma non è una rivoluzione. Nicolò ha trovato il suo equilibrio: rinnova il 20-30% delle proposte ogni sei mesi, mantenendo i cocktail iconici che i clienti ormai riconoscono come propri. Come il Negroni T’u’rbato, un cavallo di battaglia che racconta lo stile e l’ironia del locale.

La filosofia 
Da Djaria non si viene solo per bere bene: si viene per stare bene. “La qualità del prodotto è fondamentale, certo, ma più ancora lo è far sentire le persone a casa”, dice Nicolò. L’ambiente è accogliente, rilassato, mai impostato. Un luogo dove il servizio ha un volto umano, e l’esperienza conta più del tecnicismo.

Star bartender? Che noia 
Sul protagonismo sempre più acceso nel mondo della mixology, Nicolò non ha dubbi: “Non siamo qui per fare show, ma per creare connessioni. Il drink può anche essere perfetto, ma se manca l’empatia, non resta niente.”

Leggi la notizia anche su Horecanews.it