La Grecia ha bisogno di bartender preparati: italiani, per voi ci sono molte opportunità!

Nicole Cavazzuti ha intervistato il barman greco Anthony Lefkimmiatis per tracciare uno scenario di trend e opportunità nel mondo mixology.

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BAR, MIXOLOGY E COCKTAIL – La Grecia vive un boom turistico senza precedenti: nonostante il turismo rappresenti circa il 25 % del PIL nazionale, il Paese affronta una carenza di circa 80.000 lavoratori stagionali soltanto nel settore ricettivo e della ristorazione, poche settimane prima dell’estate 2025 (fonte theguardian.com).Questa tensione sul mercato del lavoro rende l’offerta per bartender stranieri, soprattutto quelli con formazione e buon inglese, particolarmente interessante: le strutture turistiche greche – isole e resort – cercano personale qualificato e mostrano maggiore flessibilità verso lavoratori esteri. Ne ho parlato con Anthony Lefkimmiatis, bartender 38enne di lunga esperienza e con le idee chiare in fatto di mixology, alle redini dell’Infinity Shisha Bar di Benitses, villaggio di pescatori sulla costa orientale di Corfù, a circa 12 km da Corfù città.

Arredato con materiali naturali, si affaccia direttamente sul mare e merita una visita. Perché è bellissimo. Perché puoi fumare il narghilè. E soprattutto perché si beve bene. Anzi, benissimo. È stato il migliore bar provato in sette giorni sull’isola.

L’intervista a Anthony Lefkimmiatis

Da quanto tempo lavori dietro al bancone?
Ho iniziato nel settore nel 2007. I cocktail sono arrivati nella mia vita solo nel 2011, però. Ma da allora non ho mai smesso di studiarli e farli.

Cosa ami di più di questo mestiere?
La creatività. Se smetti di essere creativo, è finita.

Il drink menù si articola in classici e signature. Lo hai studiato tu?
Quasi del tutto. Un solo drink è opera di un bartender di Salonicco che aveva lavorato per il locale, ma che è formatore in una scuola di bartending. C’era già un accordo tra lui e il proprietario e ho preferito non toglierlo.

Ma cosa chiedono i clienti?
In estate la gente cerca bevute facili, fresche, con frutta fresca o soda. Drink beverini, che si possono ordinare anche tre volte di fila.

Non sono molti i cocktail bar sull’isola, perché?
Intanto, ci sono pochi bartender. E poi tieni conto che i cocktail sono cari in Grecia per via delle tasse sull’alcol e sono richiesti soprattutto dai turisti. In inverno la richiesta cala drasticamente.

Com’è il livello della mixology in Grecia?
A parte Atene e Salonicco, siamo indietro. Manca formazione tecnica, ci sono pochi bartender professionisti. C’è ancora molto da fare: abbiamo ingredienti eccellenti e creatività. Ora ci servono le scuole per formare i professionisti.

I bartender italiani potrebbero avere buone occasioni di lavoro stagionale in Grecia?
Sì. Gli italiani sono accoglienti, ospitali e noti come validi bartender. D’estate, nei luoghi turistici, se sono preparati e parlano inglese c’è sempre posto per loro.

E lo stipendio si aggira sui…?
Un bartender può guadagnare tra i 70 e gli 80 euro a sera, mance escluse, se ha esperienza alle spalle.

Qui, quali signature vanno per la maggiore?
Quelli chiarificati con la tecnica del milk washing.

Ricordaci come funziona la tecnica del milk washing.
Usiamo il latte per chiarificare: reagisce con l’acidità del drink e trattiene le particelle solide. Il risultato è un cocktail limpido con una texture densa che sorprende. La gente si aspetta qualcosa di torbido e invece riceve un cristallo liquido con un gusto ricco.

Quali sono i best seller tra i classici, invece?
Margarita e Pornstar Martini, in particolare.

Quanto a te, qual è il tuo cocktail preferito?
Mezcal Negroni. O anche solo Mezcal e soda. Mi piace quel tocco affumicato, lo uso spesso per cambiare il profilo aromatico dei drink. E a te, Nicole, cosa piace?

Amo i drink Sour…
Mi permetti di dedicarti un drink?

Come dire di no… se mi dai la ricetta…
Certo, eccola!

La ricetta del cocktail: Lady Cocktail’s Sour by Anthony Lefkimmiatis
Il drink mi è piaciuto molto: un mix di acidità e dolcezza, con un tocco amaro ed elegante del Bitter Fusetti. Sì, hai letto bene: Bitter Fusetti New Home. Mi ha sorpreso vederlo in bottigliera. “È arrivato da sei mesi con lo stesso importatore di Campari, se non erro. Appena l’ho assaggiato me ne sono innamorato subito. Per me, è meglio del Campari. Lo uso per il mio Negroni con Carpano Antica Formula (Antica Formula – Fratelli Branca) e lo trovo perfetto per costruire qualcosa di diverso” mi ha spiegato.

Ingredienti:

60 ml di dry gin

1 barspoon di Bitter Fusetti

30 ml di succo fresco di lime

30 ml di succo fresco di frutto della passione

20 ml di sciroppo Falernum

Mezza bordatura di sale

Frutto della passione fresco per guarnire

Preparazione:

Agitare tutti gli ingredienti con ghiaccio e filtrare in una coppetta ben fredda. Bordare di sale metà coppetta e completare con la guarnizione.

Credits foto: Nicole Cavazzuti

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