A Roma aperitivo con vista sulla Terrazza ‘La Grande Bellezza’ di Eitch Borromini

0
288

Estate: tempo di aperitivi all’aperto per godersi l’aria più fresca della sera, e se si tratta di Roma la preferenza va sicuramente ad una delle terrazze da cui ammirare i colori del tramonto e la vista sullo skyline della città. Eitch Borromini, antica dimora situata in un palazzo progettato da Borromini a metà del XVII secolo, offre tutto questo e anche di più: dalla sua iconica terrazza chiamata significativamente La Grande Bellezza, ci si affaccia sull’intera scenografia senza pari del centro di Roma.

Il momento dell’happy hour dalla terrazza dell’Eitch Borromini è un piacere che appaga tutti e 5 i sensi. Stimolati dalla bellezza senza tempo dei monumenti che si possono ammirare sorseggiando un drink, e da una riflessione sull’antichità dei sotterranei sottostanti Piazza Navona, è bello ricordare che anche il rito dell’aperitivo è millenario ed era apprezzato già nella Roma antica.

Aperitivo sulla Terrazza “La Grande Bellezza”

La Terrazza Borromini “La Grande Bellezza” si trova sul rooftop al quinto e ultimo piano di Palazzo Pamphilj progettato dal Borromini nel XVII secolo, oggi occupato dall’Eitch Borromini. Incastonata tra il campanile e la magnifica cupola di Sant’Agnese in Agone la terrazza si affaccia su Piazza Navona, a picco sulla fontana dei Quattro Fiumi del Bernini.

È l’unico rooftop del centro di Roma con vista a 360 gradi sullo skyline, tanto che vi sono state girate alcune scene dell’omonimo film vincitore del premio Oscar: la vista raggiunge anche il profilo dal Cupolone, il Campidoglio, e tutti i monumenti e i tetti fino ai confini della capitale.

La veduta che si può ammirare è unica al mondo, il tramonto è ancora più scenografico, i rumori sono rarefatti, il Ponentino e i gabbiani portano suggestioni di mare. Il momento dell’aperitivo sul rooftop di Eitch Borromini è unico ed esclusivo, un evento cool in cui eleganza e fascino storico e culturale si uniscono ad un happy hour ricco, variegato, di qualità, con stuzzichini, dove scegliere fra una vasta carta vini, o la migliore mixology per un cocktail experience fuori dall’ordinario.

 Le origini antiche dell’aperitivo

Da una vista senza tempo, quella che si gode dalla Terrazza La Grande Bellezza di Eitch Borromini, al rito senza tempo dell’aperitivo: le origini di questa usanza sono da ricercare molto indietro nei secoli, addirittura nei millenni. L’etimologia del termine deriva da aperitivus, che apre, l’appetito. Pare risalga al V secolo a.C., quando il medico Ippocrate prescriveva ai suoi pazienti un vino bianco aromatico e speziato come rimedio per l’inappetenza. La bevanda, arricchita di assenzio ed erbe, risultava amarognola; per questo i romani la chiamarono vinum absinthiatum e vi aggiunsero rosmarino e salvia. Il motivo del sapore scelto dal grande Ippocrate: il gusto amaro stimola l’appetito provocando la secrezione di saliva e di enzimi. Nei secoli alle erbe amare si aggiunsero man mano spezie esotiche provenienti dai lontani viaggi: cannella, chiodi di garofano, china…fino ad arrivare al 1796, quando a Torino venne inventato da Antonio Benedetto Carpano il Vermouth (dal tedesco “wermut”, assenzio), vino aromatizzato con china. Quando i Vermouth arrivò a farsi apprezzare da Vittorio Emanuele II e divenne l’aperitivo ufficiale di corte, si diffuse su larga scala, divenne da rimedio per curarsi a momento conviviale di piacere. Contemporaneamente a Milano nasceva l’amaro Ramazzotti, ricavato con una ricetta ancora segreta dalla macerazione e infusione nell’alcol di ben 33 fra erbe, spezie e radici provenienti da tutto il mondo, e divenne un cult dell’happy hur servito in un bar aperto da Ramazzotti vicino al Teatro alla Scala. Milano e Torino sono i due poli della nascita dell’aperitivo: a metà dell’Ottocento Torino ricambia con la nascita del Martini Bianco che si diffonde per la sua dolcezza e aroma di fiori infusi, mentre a Milano Gaspare Campari, proprietario di un caffè sotto la Galleria di Milano, lancia alla grande un nuovo aperitivo amaro chiamandolo bitter (amaro) che spopolò come aperitivo ribattezzato bitter Campari. Da allora tutto il resto è storia: l’usanza della bevanda leggermente alcolica e amara per stimolare l’appetito, si diffuse in tutta Italia e divenne un rito sociale e una piacevole indulgenza, accompagnandosi a stuzzichini trasformandosi in chiave sempre più conviviale e articolata.

Eitch Borromini

Alle spalle di Piazza Navona si trova l’ingresso della struttura Eitch Borromini, antica dimora ospitata da un edificio progettato e realizzato dal Borromini fra il 1654 e il 1659: si tratta infatti di un ramo di Palazzo Pamphilj, il Collegio Innocenziano.

Una delle caratteristiche principali della struttura è la vista panoramica, che accompagna l’ospite in tutti gli ambienti: sia la sala colazione che molte delle camere godono di affaccio su Piazza Navona, in particolare sulla Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini, e sullo skyline del centro di Roma: dalla cupola del Pantheon a quella di San Pietro.

La stessa vista accomuna anche il Ristorante Terrazza Borromini, spazio unico ricavato al quarto piano nelle sale impreziosite dagli affreschi del Bernini, dove si trova la Galleria d’arte Borromini, che si affacciano su Piazza Navona, con tavoli anche all’aperto quasi sospesi sulla piazza. Il Ristorante propone una moderna e curata cucina romana, cocktail bar ed è aperta ad eventi privati.

Al primo piano del palazzo si accede alla biblioteca privata dei Pamphilj, famosa per quantità e rarità di volumi e manoscritti e per l’affresco della volta eseguito da Francesco Cozza.

Le camere di diversa tipologia spaziano dalla singola con letto Queen Size, alle Classic, fino alle Superior Suite, Suite Deluxe e Suite Executive con terrazzino privato; alcune sono con vista su Piazza Navona o sulle cupole, campanili e palazzi iconici di Roma e altre su via di Santa Maria dell’Anima, con scorci su Tor Millina, torre medievale dai merli guelfi. Le camere sono tutte diverse una dall’altra, date le diverse destinazioni che il palazzo ha avuto nel corso dei secoli: scuola ecclesiastica, abitazione per il clero, libreria e convento. Raffinate, intime e curate nell’arredamento, dispongono di letti extra-comfort e raffinati kit di cortesia Etro, minibar assortito, acqua di cortesia, bollitore elettrico con tè, caffè e tisane, accappatoio e pantofole da bagno, cassaforte, TV a schermo piatto con decoder Sky, Wifi gratuito.

Leggi l’articolo anche su Horecanews.it