Novità dai principali mercati. Le pillole di Areté su Caffè e Olio di cocco

Ogni settimana Areté invia gli highlights più significativi sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood: caffè e olio di cocco.

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Ogni settimana Aretè invia gli highlight sugli andamenti dei mercati delle principali commodity agrifood, per garantire sempre di disporre di dati aggiornati dalle fonti più autorevoli.

CAFFÈ

Il Dipartimento dell’Agricoltura USA ha pubblicato il “Coffee: World Markets and Trade” con le prime previsioni per la campagna 25/26. La produzione globale 25/26 è prevista raggiungere un record di circa 178,7 Mio bags, +2,5% rispetto al 24/25. L’aumento produttivo è riconducibile principalmente alla varietà robusta, attesa in aumento del 7,9%, con incrementi in Brasile, Indonesia e Vietnam. Attesa in calo, invece, la produzione di arabica (-1,7%), con contrazioni produttive in Brasile e Colombia (prime aree di esportazione). I consumi, dopo l’inflazione delle ultime tre campagne e in un contesto di crescita economica globale limitata, sono previsti aumentare dell’1,7% a circa 169 Mio bags, rispetto ad un tasso medio delle 10 campagne pre-23/24 di circa il +3% e meno che proporzionalmente rispetto alla produzione. Conseguentemente il mercato, dopo quattro campagne di deficit, andrebbe incontro a un leggero surplus di circa 1,1 Mio bags. Il livello di scorte, +5% rispetto al 24/25, si conferma tuttavia basso (-36% rispetto alla media delle 10 campagne pre-23/24), mantenendo il mercato esposto a rischi e conseguente volatilità. Areté segnala come il miglioramento delle aspettative sui livelli di offerta 25/26, unitamente alle prese di posizione degli operatori non commerciali sui mercati, abbia alimentato un trend deflattivo sul mercato finanziario The ICE. Da fine aprile al 25 giugno, i prezzi della varietà arabica hanno registrato un calo del 27%, tornando ai livelli di dicembre 2024 a circa 308 c$/lb. Più marcato il calo segnato dalla varietà robusta, -32%, ai minimi da maggio 2024.

OLIO DI COCCO

I prezzi dell’olio di cocco sul mercato europeo hanno toccato nuovi record di prezzo, facendo registrare rialzi che hanno superato il +145% da inizio anno su base media mensile. Anche il premio rispetto ai prezzi dell’olio di palmisto si è ampliato ulteriormente, fino a superare i 1150 $/t. Secondo le analisi di Areté, si stanno creando le condizioni per un razionamento della domanda, tramite un effetto sostituzione con olio di palmisto ed olio di palma, ma anche a causa della scarsa convenienza economica della produzione di biodiesel a partire da olio di cocco. Il 29 maggio scorso, il National Biofuels Board delle Filippine ha concordato di sospendere l’attuazione del mandato B4 per il 2025 e del B5 per il 2026 a causa dell’elevato prezzo dell’olio di cocco: si stima che l’implementazione del mandato B4 nel 2025 causerebbe un aumento stimato del 49% dei consumi di biodiesel nelle Filippine, che si tradurrebbe in un incremento dei consumi interni di olio di cocco di circa 124mila t rispetto al 2024.  La sospensione dell’implementazione del B4 resta in attesa di un’apposita comunicazione ufficiale da parte del Dipartimento dell’Energia.

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